Le parole del giovane sindacato giungono a commento della cerimonia di firma, svolta oggi a Palazzo Chigi, del "Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale" alla presenza del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del ministro per la PA, Renato Brunetta. Il fine del Patto è il rilancio del Paese, realizzando gli obiettivi cruciali della modernizzazione del “sistema Italia” e dell’incremento della coesione sociale, a partire dalla straordinaria opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Nel Patto si comunica che è intenzione del Governo “potenziare la Pubblica Amministrazione attraverso la semplificazione dei processi e un massiccio investimento nel capitale umano. Ma il Patto individua anche la necessità di avviare una nuova stagione di relazioni sindacali, fondata su un confronto con le organizzazioni, e di portare a compimento i rinnovi contrattuali del triennio 2019-21, ritenendoli un fondamentale investimento politico e sociale. A questo proposito, Palazzo Chigi si impegna l’individuazione di una disciplina per la gestione dello smart working.
Il ministro della PA, Renato Brunetta, ha annunciato: “Venerdì convocherò tutte le confederazioni sindacali rappresentative del pubblico impiego con l’obiettivo di avviare il negoziato in tempi brevi. È per noi il migliore segno di ripartenza. Un buon contratto è un investimento nella fiducia reciproca, nella stabilità e nel carattere innovativo delle relazioni di lavoro”. A questo proposito, per i rinnovi sarebbero pronti 107 euro lordi medi a lavoratore.
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