“Poiché l’elemento perequativo è aggiuntivo e strutturale rispetto all’aumento contrattuale, significa che col rinnovo del Ccnl si avranno 150 euro lordi medi, quindi 100 euro nette a lavoratore”, sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che non comprende i motivi del trattamento peggiorativo che verrebbe riservato a docenti e Ata della scuola. Poi il sindacalista aggiunge: “Se è vero che il passaggio dal 3,48% del precedente rinnovo all’attuale 4,07% è positivo ma non può bastare a recuperare 14 punti di inflazione persi, è anche vero che non condividiamo la teoria di chi ipotizza 20 euro medi in meno da assegnare al dipendente della scuola. Riteniamo che l’aumento, da sottoscrivere pure con le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria, debba essere almeno lo stesso degli altri statali. Ricordiamo che i compensi annui di chi lavora nelle nostre scuole sono 10 mila euro annui più bassi rispetto a quelli della media Ue. Per questo va adottato il principio del salario minimo, assieme alla diaria giornaliera di 10 euro per quel rischio biologico accertato scientificamente e che il Covid19 ha messo ancora più a nudo. In generale – ha detto Pacifico - il rinnovo del contratto dovrà prevedere una formazione ripensata come attività lavorativa, intesa come opportunità e non certo un costo”.
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