L’AZIONE GIUDIZIARIA
Come già preannunciato dal sindacato Anief e proprio a seguito della Sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea pubblicata lo scorso 28 ottobre, la formazione laddove sia obbligatoria e vada svolta fuori dall’orario di lavoro deve essere retribuita come attività aggiuntiva nel rispetto delle norme europee sull’organizzazione dell’orario di lavoro. L’Italia ancora oggi è fuori norma, basti pensare che ogni neo-ammesso in ruolo avrebbe diritto per la sola formazione obbligatoria durante l’anno di prova a più di 800 di retribuzione, la metà quelli che stanno frequentando quella attuale per il sostegno nelle classi con alunni con handicap certificato. Ma la formazione richiesta dal Ministero dell’Istruzione e dall’Amministrazione scolastica fuori dall’orario di servizio sembra essere prassi consolidata, motivo per cui l'Ufficio Legale Anief sta già predisponendo l'effettiva azione legale cui si può già pre-aderire gratuitamente per poter ricevere tutte le istruzioni necessarie e i modelli di diffida per rivendicare il risarcimento economico per le attività formative obbligatorie eventualmente svolte da tutto il personale fuori dall'orario di servizio.
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