Dal 28 sino a fine maggio previste le verifiche “computer based”. Mancano però ancora diversi commissari e presidenti. Come in Lazio e in Sicilia, dove sono stati allungati i tempi del loro reperimento, allargando anche ai pensionati. Come ci sono problemi per il reperimento delle aule informatiche. A mettere a rischio il regolare svolgimento delle prove non è di certo l’ondata di ricorsi prodotti dagli esclusi, circa 25mila solo con l’Anief, visto che le domande ordinarie presentate sono risultate inferiori alle attese: 165mila, anziché più di 200mila.
A porre il dubbio, rivolgendosi al Ministro Giannini, è stato stamane Mario Mauro, senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, nonché presidente dei Popolari per l'Italia, che ha presentato un'interrogazione per chiederle cosa intender fare qualora il Tar dovesse ammettere alle prove i candidati non abilitati: siamo dinanzi ai soliti annunci governativi rumorosi ai quali seguono incertezze e confusione così come accaduto per l'omicidio stradale, le unioni civili, il pagamento del canone Rai.
Marcello Pacifico (presidente Anief): in assenza dei vecchi criteri di selezione, presidenti e commissari latitano perché dovrebbero svolgere un lavoro super-impegnativo, in cambio di un compenso misero, appena 700 euro lordi, da svolgere principalmente in piena estate. Quando toccherà loro passare al vaglio anche 500 partecipanti. Il problema, quindi, non sono di certo alcune decine di migliaia di ricorrenti.