Per meglio fronteggiare il Covid nelle scuole, l’Istituto Superiore di Sanità starebbe mettendo a punto un piano di test salivari da ripetere ogni 15 giorni su campioni di classi sentinella, un po’ come accadrà in Veneto. La decisione arriva sulla scia dei 600mila tamponi salivari introdotti ogni settimana in Francia, ma anche dopo che qualche giorno fa l’Anief ha chiesto al Governo di riconoscere il test gratuito su campione di saliva quale test antigenico rapido per la rilevazione del Covid19 e il conseguente rilascio della certificazione verde Covid: solo che il sindacato lo ha chiesto non solo per gli studenti della scuola, ma anche per tutto il personale scolastico e universitario, nonché per gli studenti degli atenei.
“L’apertura verso i tamponi salivari ci piace – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ma la riteniamo incompleta e tardiva. È oltre un anno che chiediamo, inascoltati, l’introduzione di uno screening continuo e di massa nella scuola. Ma va realizzato su tutti coloro che stazionano nelle aule e negli uffici scolastici: anche chi è vaccinato non è esente dal rischio contagi, perché dovrebbe essere esonerato dai test salivari? È bene che il Governo si impegni seriamente in queste iniziative, introducendo la possibilità di diagnosticare il Covid anche attraverso questo genere di indagini, meno invasive e anche più economiche dei tamponi”.
LE PROSPETTIVE - LA TECNICA DELLA SCUOLA
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IL PUNTO
I RICORSI
Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione
Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo
Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti