Ricorso contro la valutazione parziale dell'esperienza pre-ruolo ai fini della ricostruzione di carriera.
DESCRIZIONE: Ricorso per ottenere la valutazione per intero di tutto il periodo pre-ruolo oggi illegittimamente valutato per intero solo fino a 4 anni, con la parte eccedente valutata per soli 2/3 ai fini giuridici e il restante 1/3 ai soli fini economici.
REQUISITI: Docenti e ATA di ruolo con più di 4 anni di servizio pre-ruolo.
MODALITA' DI PREADESIONE: Inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. inserendo come oggetto “PREADESIONE RICORSO RICOSTRUZIONE CARRIERA” e per testo i propri dati anagrafici completi (COGNOME, NOME, LUOGO E DATA DI NASCITA, CODICE FISCALE, RECAPITI MAIL E TELEFONICI) e la propria sede di servizio statale (indirizzo COMPLETO – via, comune, provincia - della sede STATALE di attuale servizio).
ISTRUZIONI OPERATIVE: Anief invierà successivamente per e-mail le istruzioni operative per l'effettiva adesione al ricorso. L'invio dell'e-mail di preadesione non è in alcun modo vincolante all'effettiva partecipazione al ricorso.
Su un ricorso vinto dai legali dell'Anief, con sentenza n. 246/16, viene respinto l'appello del Miur. Confermato, pertanto, il riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo tra il 1986/1997 ad una docente che ha contestato il decreto emesso nel 2008 che le assegnava 9 anni rispetto ai dieci svolti. L'amministrazione e' stata condannata al pagamento di 5mila euro di risarcimento e spese legali. Disapplicata, ancora una volta, la normativa nazionale perché in contrasto con la direttiva Ue e il principio di non discriminazione. E' possibile ancora ricorrere al seguente link per tutto il personale di ruolo con più di quattro anni di precariato.
RICORSO PER OTTENERE L'IMMEDIATA VALUTAZIONE PER INTERO DI TUTTO IL PERIODO PRE-RUOLO OGGI ILLEGITTIMAMENTE VALUTATO PER INTERO SOLO FINO A 4 ANNI, CON LA PARTE ECCEDENTE VALUTATA PER SOLI 2/3 AI FINI GIURIDICI E IL RESTANTE 1/3 AI SOLI FINI ECONOMICI. Dettagli
Condannato il Miur, su ricorso patrocinato dallo studio legale dell’Anief, al pagamento di 6mila euro tra mancati scatti, spese legali e interessi, in ossequio alla normativa comunitaria. E’ la quarta sentenza positiva dopo i precedenti di Genova e Roma. Ancora possibile ricorrere per i neo-assunti dopo il 2001, avverso tutti i decreti emessi dopo il 2005, al seguente link.
Nessun dubbio per il Tribunale del Lavoro di Torino sul diritto al pieno riconoscimento ai fini della carriera del servizio prestato con contratti di lavoro a tempo determinato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi ottengono piena ragione in favore di una nostra iscritta e la condanna del MIUR a riconoscerle sin da subito e per intero tutti gli anni di precariato nel computo della ricostruzione di carriera.
Scadono oggi i termini per presentare domanda di ricostruzione di carriera per i docenti immessi in ruolo che hanno superato il periodo di prova. L'ANIEF ricorda a tutti i docenti che il decreto di ricostruzione di carriera, stando al principio di non discriminazione consacrato dalla Direttiva comunitaria 1999/70/CE, è illegittimo nella parte in cui riconosce solo in parte il servizio preruolo e, dunque, non attribuisce pari dignità al lavoro prestato come precari. Marcello Pacifico (Anief): “L'Amministrazione viola palesemente le norme comunitarie”. Aperte le adesioni ai ricorsi anche per i docenti di ruolo che hanno già ottenuto da tempo la ricostruzione di carriera.
Sciolta la riserva dai legali del giovane sindacato, riuniti oggi a Roma in occasione della XIII conferenza organizzativa: la novità è che possono ricorrere anche i lavoratori immessi in ruolo prima del 2005, perché su questa materia non c’è prescrizione. In ballo ci sono risarcimenti cospicui: fino a 30mila euro in caso di lungo precariato, e incrementi stipendiali anche di 200 euro, davvero preziosi visto che lo stipendio è bloccato dal 2009 e il rinnovo contrattuale che porterà all’addio degli scatti di anzianità.
Marcello Pacifico (presidente Anief): abbiamo buoni motivi per avviare questo ricorso, che si preannuncia imponente. Perché sono tanti i lavoratori della scuola che da precari hanno percepito stipendi fermi all’inquadramento iniziale. Il problema è che una volta entrati in ruolo, Miur e Ragioneria dello Stato con la ricostruzione di carriera hanno loro riconosciuto solo una parte di adeguamento stipendiale e di arretrati relativi a quel periodo. Violando in tal modo, palesemente, le norme comunitarie sulla parità di trattamento del personale, a partire dalla direttiva 1999/70/CE.