Ricorso contro la valutazione parziale dell'esperienza pre-ruolo ai fini della ricostruzione di carriera.
DESCRIZIONE: Ricorso per ottenere la valutazione per intero di tutto il periodo pre-ruolo oggi illegittimamente valutato per intero solo fino a 4 anni, con la parte eccedente valutata per soli 2/3 ai fini giuridici e il restante 1/3 ai soli fini economici.
REQUISITI: Docenti e ATA di ruolo con più di 4 anni di servizio pre-ruolo.
MODALITA' DI PREADESIONE: Inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. inserendo come oggetto “PREADESIONE RICORSO RICOSTRUZIONE CARRIERA” e per testo i propri dati anagrafici completi (COGNOME, NOME, LUOGO E DATA DI NASCITA, CODICE FISCALE, RECAPITI MAIL E TELEFONICI) e la propria sede di servizio statale (indirizzo COMPLETO – via, comune, provincia - della sede STATALE di attuale servizio).
ISTRUZIONI OPERATIVE: Anief invierà successivamente per e-mail le istruzioni operative per l'effettiva adesione al ricorso. L'invio dell'e-mail di preadesione non è in alcun modo vincolante all'effettiva partecipazione al ricorso.
Ancora una sentenza di un tribunale italiano che dà il via libera alla ricostruzione di carriera degli insegnanti comprendente per intero il periodo di supplenze. I legali dell’Anief, Fabio Ganci, Walter Miceli e Alberto Agusto, ottengono una sentenza esemplare che condanna il Miur alla piena applicazione delle direttive comunitarie e al riconoscimento immediato e per intero del periodo di precariato ai fini dell’inquadramento professionale e retributivo di una docente di Scienze, assunta nel 1997 dopo aver conseguito l’abilitazione nel 1983. Il parere si somma a quello emesso poche settimane fa dai giudici di Torino, che hanno assegnato 20mila euro di arretrati ad una collega con nove anni di pre-ruolo, e alle continue sentenze favorevoli emesse anche dalla curia europea.
Marcello Pacifico (presidente Anief): almeno un lavoratore della scuola su tre, anche Ata, è stato danneggiato da questa norma illegittima del Testo Unico. Possono presentare ricorso tutti gli assunti dal 1999, che abbiano svolto più di quattro anni di pre-ruolo. Oltre al recupero delle somme arretrate non corrisposte, otterranno l’avanzamento di ‘scaglione’, che da quattro anni per i neo-assunti è particolarmente sfavorevole per via dell’accordo a perdere sottoscritto dai sindacati maggioritari che ha cancellato il primo passaggio stipendiale. Considerando l’accordo stipulato dalle confederazioni Uil, Cisl e Confsal nel 2011, che ha dato vita all’abolizione dei tradizionali scatti di anzianità, il recupero totale del precariato costituisce un importante risultato per risollevare uno stipendio fermo da quasi sette anni.
Accoglimento totale per il ricorso promosso dall’ANIEF e volto ad ottenere il riconoscimento immediato e integrale del periodo di precariato nelle procedure di ricostruzione di carriera espletate dal MIUR nei confronti dei docenti neo-immessi in ruolo. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Alberto Agusto ottengono dal Tribunale di Genova una sentenza esemplare che condanna il MIUR alla piena applicazione delle direttive comunitarie e al riconoscimento immediato e per intero del periodo di precariato ai fini dell’inquadramento professionale e retributivo del docente, senza poter porre in essere alcuna penalizzazione riguardo alla valutazione del servizio svolto con contratti di lavoro a tempo determinato.
In nome del principio di non discriminazione e delle sentenze della Corte di giustizia europea, disapplicato CCNL 2006/2009 e D.lgs. 297/04. Risarciti 13.905 € di arretrati. Da giugno, disposti ulteriori aumenti mensili di stipendio di 452,97 € fino al successivo gradino stipendiale. Mezzo milione sono interessati dalla sentenza ottenuta dai legali Anief. Sempre aperte adesioni al seguente link. Ricorso utile anche per neo-assunti dal 2011 per sfuggire al blocco stipendiale. Miur condannato a 2.500 € di spese legali.
Dopo quella emessa solo pochi giorni fa dai giudici di Torino, che hanno assegnato 20mila euro di arretrati ad una docente con nove anni di pre-ruolo, e le continue sentenze favorevoli emesse dalla curia europea, stavolta il ricorso è stato vinto da un’insegnante della secondaria superiore assunta a tempo indeterminato nel 1997 e che ha iniziato a fare supplenze nel 1983: la donna, pur avendo lavorato per quasi tre lustri con continuità al servizio dello Stato – con i connessi oneri e responsabilità, in nulla inferiori a quelli dei colleghi di ruolo – era stata illegittimamente sempre mantenuta al livello stipendiale d’ingresso. Il giudice ha assegnato alla docente quasi 3mila euro di aumento in più all’anno, a titolo di differenze retributive medio tempo maturate nell'ultimo quinquennio. Al Miur, invece, assieme alla condanna per aver prodotto un “ingiusto rallentamento della progressione stipendiale” violando i “principi costituzionali di ragionevolezza e di equità retributiva”, è stato comminato anche il pagamento di 2mila euro per le spese legali.
Marcello Pacifico (presidente Anief): finalmente anche in Italia si volta pagina sulle questione delle ricostruzioni di carriera. Sono più di 600mila docenti e Ata, molti dei quali con decenni di precariato alle spalle, che potrebbero essere coinvolti in tale interpretazione favorevole e ricorrere allo stesso modo: trovando giustizia e riscuotendo diverse migliaia di euro ingiustamente loro sottratte nel corso degli anni.
Lo ha confermato la terza sezione della Corte UE rispondendo ad una dipendente del Consiglio di Stato spagnolo, riguardo al rifiuto di quest’ultimo di concederle maggiorazioni corrispondenti a scatti triennali di anzianità, stante la sua qualità particolare di “personale reclutato occasionalmente” nel periodo 1996–2012. Decisiva, ancora una volta, la tutala della categoria grazie all’applicazione della direttiva 1999/70 e le successive clausole, tese a “migliorare la qualità del lavoro a tempo determinato garantendo il rispetto del principio di non discriminazione; creare un quadro normativo per la prevenzione degli abusi derivanti dall’utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato”. Pertanto, i “periodi di anzianità di servizio relativi a particolari condizioni di lavoro dovranno essere gli stessi sia per i lavoratori a tempo determinato sia per quelli a tempo indeterminato”.
Per il sindacato, solo nella scuola italiana possono ora rivendicare una ricostruzione di carriera corretta la maggior parte dei 300mila docenti e Ata assunti a partire dal 1999 (di cui100 mila dal 2011 senza primo gradino stipendiale) e i futuri 100mila docenti che saranno immessi in ruolo dal 2015 con la riforma della “Buona Scuola”. Sulla loro pelle lo Stato ha voluto risparmiare più di 2,5 miliardi solo negli ultimi anni.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la curia europea ha ribadito quello che ha detto ogni volta che è stata chiamata in causa su questo genere di ricorsi. Pertanto, impugneremo tutti i decreti di ricostruzione di carriera emessi negli ultimi anni in contrasto con la normativa comunitaria.