È incredibile quanto stia accadendo nella secondaria di primo grado della Toscana: a superare il concorso per 28 posti di sostegno sono stati 70 candidati. Il problema è che l’art. 9 del bando di concorso, emanato a febbraio 2016, impone la compilazione di una graduatoria di merito nel limite massimo del 10% di idonei. Se i docenti della GM rinunciano al ruolo, paradossalmente, non ci sono candidati nella graduatoria di merito ma vi sono, tuttavia, vincitori di concorso senza diritto alla cattedra. Si è creata, in tal modo, un’altra categoria di “invisibili”: docenti con laurea, abilitazione e specializzazione al sostegno, con prove del concorso superate ma, tuttavia, senza diritto all’assunzione. Intanto, in cattedra vanno i docenti chiamati dalle graduatorie di istituto.
Per il sindacato, quanto sta accadendo sui docenti di sostegno italiani è doppiamente paradossale. Innanzitutto, perché ci sono tanti insegnanti specializzati per la didattica “speciale”, nello scorso mese di giugno, a cui è stato impedito di partecipare al concorso. È accaduto a Palermo ma anche in altre città, non certo per colpa degli specializzandi ma per ritardi degli atenei. Nel frattempo, gli iscritti “certificati” sono incrementati in modo esponenziale: se nel 2011 erano 198.672, nel 2015 sono diventati 223.567 e, quest’anno, potrebbero superare quota 141mila. Di conseguenza, nello stesso periodo fino allo scorso anno, anche i posti dei docenti di sostegno sono lievitati, passando da 96mila a 129mila.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): che senso ha vanificare il percorso positivo, superiore al 7 come valutazione, escludendo a priori il docente idoneo, se vi sono posti vacanti assegnati dalle scuole, perché costrette, a aspiranti docenti alle prime ‘armi’ e non specializzati? La selezione non può essere legata a una soglia numerica prestabilita e pure ridotta ai minimi termini: anche perché, dopo tre anni, le graduatorie dei vincitori e idonei dei concorsi pubblici decadono. È bene che al Miur si adoperino per chiedere al Governo di eliminare il tetto del 10 per cento di idonei e affinché, il prima possibile, vengano istituite delle prove concorsuali suppletive a cui fare accedere tutti i neo-specializzati che non hanno avuto la possibilità di partecipare al Concorso a cattedra per il sostegno bandito lo scorso 23 febbraio.