“Le aziende non sono sicure e sulle esperienze di alternanza scuola-lavoro non ci sono regole chiare”: lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief, commentando l’incredibile morte dello studente della provincia di Udine nel suo ultimo giorno di stage. Secondo il sindacalista “bisogna introdurre delle modalità certe che diano piena sicurezza e tutela degli studenti, alla pari dei lavoratori. Vale anche per quelli della scuola, docenti e Ata, costretti a loro volta ad operare in aule piccole che potrebbero contenere non più di 15 alunni ed invece mediamente ne ospitano 10 in più: garantire il distanziamento, come pure l’impego degli studenti solo su attività e mansioni prive di pericoli per la loro incolumità, sono aspetti che hanno la massima priorità. Basta con le promesse, è ora di agire”.
L’accordo di un anno fa sullo sciopero nel comparto Istruzione e Ricerca ha impedito che i docenti siano inclusi nel contingente minimo in caso di proclamazione ed anche che tutti i lavoratori debbano dichiarare con almeno due giorni di anticipo l’intenzione di aderire. Ma andrebbe comunque rivisto in diverse parti. A sostenerlo è stato oggi Stefano Cavallini, segretario generale Anief, durante al Talk Pulser Anief-Cesi “Il diritto allo sciopero e la nuova contrattazione integrativa d’istituto”, trasmesso sul canale ufficiale Facebookdel giovane sindacato autonomo.
“Sembra incredibile, ma a tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico, le scuole non hanno ancora completato le assegnazioni delle supplenze e tra le cattedre più ricercate ci sono le cattedre di sostegno”: a ricordarlo è stato oggi Giovanni Portuesi, segretario generale Anief, durante il Talk “L’organico di sostegno e il piano educativo individualizzato”. Appena qualche giorno fa, in effetti, mancavano all’appello circa 800 docenti di sostegno solo in Lombardia. Anief ha calcolato che sono 90.000 i posti di sostegno quest’anno andati a supplenza annuale, con l’aggravante che ben 66.000 (dunque quasi il 40% dell’organico totale di sostegno), risultano in deroga, quindi assegnabili solo a precari. E di questi, 40.000 sono affidate a supplenti non specializzati. La causa di tutto ciò? Semplicemente il mancato incontro tra domanda ed offerta ovverossia le Università continuano ad attivare cicli di TFA che non vanno oltre 20-22.000 posti e pure maldistribuiti.
Arriva l’assenso del Comitato Tecnico Scientifico sul prolungamento della validità del Green Pass, sia per quanti hanno effettuato il vaccino anti Covid19, sia per quanti hanno contratto il virus e sono guariti: per chi si è fatto somministrare due dosi, il documento verde per entrare nei locali pubblici e lavorare a scuola passa da 9 a 12 mesi; per chi ha contratto il Covid19 l’estensione va da 6 mesi ad un anno. Il tempo di validità di un tampone per ottenere il Green pass, invece, non muterà: resterà di sole 48 ore, così come il costo che resta a carico del personale.
“Pensare di avere risolto il nodo della sicurezza a scuola con l’obbligo del Green Pass, la cui validità ora diventa di 12 mesi, e prevedendo pesanti sanzioni per chi ne è sprovvisto, è un inganno che presto presenterà il suo conto” commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Speriamo di sbagliarci, ma i contagi – continua il sindacalista - riprenderanno a salire, anche nelle scuole, perché il vaccino non ci protegge dal virus: i medici e i numeri degli ultimi giorni lo dicono chiaramente. E le scuole potrebbero trasformarsi in focolai. Bisognava tornare in classi allargate, con meno alunni ammassati per aula e un numero maggiore di docenti a fare lezione. E per monitorare il tutto sarebbero stati molti utili i tamponi salivari, come abbiamo chiesto in settimana al Governo. Invece di tutto questo non c’è traccia, pur avendo a disposizione i miliardi del Recovery Fund: si preferisce obbligare un non vaccinato a fare il tampone diagnostico ogni due giorni, a costo di procurargli delle lesioni. Per questi motivi abbiamo indetto uno sciopero nazionale Anief in occasione del primo giorno di scuola: riguarderà tutto il personale e la data varierà secondo il calendario scolastico regionale, invitiamo sin d’ora tutto il personale, di ruolo e precario, ad aderire, così da inviare al Governo un segnale forte di protesta per avere preso delle decisioni non adeguate e che rischiano di ripercuotersi, oltre che sulla mancata sicurezza, anche sulla didattica, che ancora una volta si svolgerà in condizioni difficili con tanti insegnanti costretti a fare lezioni ad un numero altissimo di alunni in classe”.
Il Green Pass è un mezzo per rientrare in sicurezza in presenza e per incentivare la somministrazione generalizzata del vaccino: lo ha comunicato oggi ai sindacati l’amministrazione universitaria, alla presenza della ministra Cristina Messa e il suo staff di Gabinetto. Le organizzazioni sindacali ne hanno preso atto, palesando la posizione discriminatoria per cui chi non si vaccina non potrà andare in smart working o in didattica digitale integrata ma dovrà subire le sanzioni, con l’assurdità di tanti studenti che non potranno seguire le lezioni e fare esami di profitto. Durante il confronto, sono stati richiamati i fondi già previsti e stanziati per l’emergenza COVID per adeguare i controlli in ingresso, rispetto ai quali comunque verranno aperti altri tavoli tecnici; i sistemi automatici di controllo dovrebbero garantire la privacy del personale, mentre per gli studenti verranno fatti controlli a campione.
La delegazione ANIEF, composta da Ettore Michelazzi per l’AFAM e Luigi Guerriero per l’Università, si è soffermata su un punto: a fronte del 74% di persone tra 20 e 29 anni già vaccinate e ad oltre l’80% del personale, rimane poco chiaro il motivo di tanto accanimento contro chi non si è ancora vaccinato per diversi motivi, che in molti casi meriterebbe maggiore attenzione. Anche perché la campagna vaccinale, alla quale l’ANIEF è assolutamente favorevole, sta proseguendo e sta raggiungendo ottimi risultati, forse maggiori di quanto ci si aspettasse. Per il sindacato, un ripensamento nel merito sul Green Pass scolastico e universitario obbligatorio non sarebbe poi una così cattiva idea.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “il sindacato sta ricorrendo tramite Radamante a tutela degli studenti iscritti all’Università, così da garantire loro il diritto allo studio. È veramente assurdo che gli studenti privi del Green Pass non solo hanno inibito l’accesso agli atenei, ma non possono svolgere gli esami di profitto e nemmeno quelli di laurea. Parliamo di una vera e propria sospensione del diritto all’istruzione rispetto ad una scelta che viene discriminata da chi ci sta governando”.