La storica sentenza, targata Anief, apre nuovi scenari: a rivendicare lo stesso diritto potrebbero ora essere, infatti, diverse migliaia di insegnanti illegittimamente defenestrati dal Dicastero di Viale Trastevere dall’inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento 2014/17 e, quindi, dalle 90mila immissioni in ruolo previste dalla Legge 107/2015. Il giudice ha disposto, inoltre, la dichiarazione del suo giusto diritto alla stipula di contratto di lavoro a tempo indeterminato con decorrenza retrodatata al 1° settembre 2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i giudici ci stanno dando ragione, abbiamo imposto il rispetto del merito e dei docenti con diploma magistrale abilitante. Non ci fermeremo qui e sommergeremo di ricorsi il Ministero dell'Istruzione che credeva di poter illegittimamente eludere il giudicato senza conseguenze. Un discorso analogo riguarda gli abilitati dopo 2011, con Tfa, Pas, SfP, all’estero e via discorrendo: in 100mila ogni anno vengono chiamati a fare supplenze annuali, in buona parte hanno superato i 36 mesi di servizio, ma continuano a essere considerati ‘fantasmi’. Anche per loro il vento potrebbe cambiare, se solo si desse seguito agli emendamenti Anief alla Legge di Stabilità; altrimenti, la palla passerà pure stavolta per le aule dei tribunali.
Storica sentenza sul precariato scolastico da parte del Tribunale del Lavoro di Milano: il giudice ha disposto l’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento 2014/17 di una docente con diploma magistrale, con contestuale immissione in ruolo retrodatata al 1° settembre 2015, a seguito del piano straordinario di assunzioni previsto dalla riforma denominata “Buona Scuola”. Si tratta della prima sentenza di questo genere che, con effetto immediato, conferma l'illegittima decisione del Miur di escludere i docenti abilitati tramite diploma magistrale, fino all’anno scolastico 2001/02, dal piano straordinario di stabilizzazione decretato attraverso la Legge 107/2015, nonché il comportamento scorretto, da parte degli uffici scolastici locali, nell’impedire ai docenti con diploma magistrale di partecipare al piano di immissioni in ruolo anche solo compilando la richiesta online, così come previsto dalla normativa.
La docente, ora, potrà finalmente stipulare il suo giusto contratto a tempo indeterminato che il Miur voleva negarle e, grazie alla sapiente azione legale patrocinata dal nostro sindacato, porre fine al lungo periodo di precariato cui era stata relegata e proseguire il suo percorso professionale nella scuola.Si conclude con questo giusto epilogo la vicenda giudiziaria pregressa che ha visto i ricorrenti Anief del 2014 ottenere, con sentenza del Consiglio di Stato ormai da tempo passata in giudicato, la declaratoria del loro diritto all'inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento e con effetto retrodatato.
In Tribunale, hanno trovato accoglimento le argomentazioni condotte dai legali Anief - Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Francesca Lideo – che hanno fatto rilevare al giudice del lavoro il pieno diritto della docente di essere inclusa nelle GaE e che, grazie ai titoli acquisiti e al servizio svolto, sarebbe dovuta essere individuata quale effettiva destinataria di contratto a tempo indeterminato.Dal canto suo, il giudice ha rilevato che “alla luce delle (sia consentito) minimali difese della parte convenuta, non è nemmeno contestato che la ricorrente avrebbe potuto ottenere la proposta di assunzione per il primo ambito indicato tra le proprie preferenze”, facendo riferimento a quel modello cartaceo ideato dall'Ufficio Legale Anief e inviato per tempo dalla docente quando si è vista escludere dalla possibilità di compilare l'apposito form online creato dal Miur nell'agosto 2015. Il Ministero dell’Istruzione, ora, incassa la condanna dal tribunale anche per il pagamento delle spese di giudizio quantificate in oltre 4mila euro.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “abbiamo imposto ancora una volta al Ministero dell’Istruzione il rispetto del merito e dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante. A questo punto, si aprono nuovi scenari per la nostra battaglia legale, a difesa dei diplomati magistrale: siamo, infatti, pronti al deposito di centinaia di ricorsi che sommergeranno il Miur, ribadendo con i fatti come la Pubblica Amministrazione non possa eludere gli ordini giudiziali senza conseguenze”.
“Questa sentenza – continua il sindacalista Anief-Cisal – ci dice anche che il Ministero dell’Istruzione deve cambiare registro sull’ostinato e insensato sbarramento nei confronti di oltre 60 mila docenti con diploma magistrale che chiedono da tempo di svolgere la professione per la quale si sono diplomati e abilitati: insegnare. Un discorso analogo riguarda gli abilitati dopo 2011, con Tfa, Pas, SfP, all’estero e via discorrendo: in 100mila ogni anno vengono chiamati a svolgere supplenze annuali, in buona parte hanno superato i 36 mesi di servizio, ma continuano ad essere considerati dei ‘fantasmi’. Anche per loro il vento potrebbe cambiare, se solo si desse seguito agli emendamenti Anief alla Legge di Stabilità. Altrimenti, – conclude Pacifico – la palla passerà anche stavolta per le aule dei tribunali”.
La sentenza apre nuovi scenari: a rivendicare lo stesso diritto potrebbero essere, infatti, diverse migliaia di insegnanti illegittimamente esclusi dal Dicastero di Viale Trastevere.
Anief segnala che è ancora possibile aderire al ricorso al GdL per ottenere il ruolo non assegnato nelle fasi B e C del Piano straordinario di assunzioni della Legge 107/15.Nello specifico, possono aderire i ricorrenti TAR 2014 per l'inserimento in GaE con diploma magistrale ante 2001/02 in possesso di sentenza definitiva (no ordinanze), che hanno presentato domanda cartacea di ammissione al piano straordinario di assunzioni e che vogliono procedere con ulteriore ricorso al giudice del lavoro per recuperare il ruolo eventualmente non assegnato al termine delle fasi B e C.
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