Con 214 voti favorevoli e 35 contrari, l’Aula del Senato ha approvato la fiducia sul decreto Ucraina: si tratta di un provvedimento su cui si sono scontrati gli ultimi due premier, Giuseppe Conte e Mario Draghi, con una netta spaccatura anche all’interno del Governo, sulla questione delle spese militari al 2% del Pil. Alla fine la richiesta è stato esclusa dal decreto finale si è giunti all’accordo. Ma l’ipotesi sull’importante incremento di spesa pubblica per finanziare le operazioni e le attrezzature militari rimane in piedi: ai suoi promotori è stata garantito che “sull’aumento si procederà con gradualità”, tenendo anche conto che rispetto all’anno precedente l’aumento per le spese militari già c’è stato.