“Ragionare in tempi brevi sul reclutamento, arrivare presto al nuovo contratto. Dare più valore alla figura del docente”: le proposte stavolta non sono del sindacato, ma del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che sembra volere cambiare atteggiamento verso i lavoratori della scuola e le organizzazioni sindacali che li rappresentano. “Ci sono stati momenti di difficoltà e tensioni, punti di vista diversi” con i sindacati, “ma vi sarà modo di considerare, dove vi siano state anche delle divergenze, di trovare nell’ambito del contratto una possibilità di ricomposizione che deve partire dal punto fondante che la scuola è il perno della società democratica”, ha detto il ministro. Il quale ha quindi detto che occorre anche “ragionare sul reclutamento. Devono esserci percorsi chiari per poter scegliere di fare l’insegnante”. Bianchi ha aggiunto che quelli “connessi con la governance, i dirigenti, i dsga, il middle management sono temi importanti, che richiedono capacità di approfondimento. Le riforme del Pnrr – ha concluso – ci danno lo strumento per poter intervenire sul questo corpo della scuola da troppo tempo martoriato e considerato al margine, ripensando quale scuola per i nostri tempi e per tutti noi”.