Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 settembre sono stati collocati su un grado scolastico errato: è un errore incomprensibile, perché il passaggio non è contrattualmente possibile. Anief ha subito inviato una richiesta al Miur perché ponga rimedio all’errore. Altrimenti, per questi docenti si profilerebbe una doppia beffa: non accettando la nomina errata, rischierebbero infatti di essere tagliati fuori pure dalla fase C del piano di assunzioni.
Marcello Pacifico (presidente Anief): l’amministrazione deve riassegnare correttamente gli incarichi. Qualora non vi fossero posti liberi per l’assunzione, ai docenti erroneamente individuati andrebbe senz’altro offerta la possibilità di poter essere assunti nelle fase C. E di ottenere incarichi di supplenza senza essere depennati.
Decine di docenti precari sono stati assunti su posti di sostegno su un ordine di grado diverso rispetto alla loro abilitazione all’insegnamento: l’algoritmo ministeriale utilizzato nella fase B di attuazione del piano di assunzioni della Legge n. 107/2015, ha assegnato queste cattedre, su posti rimasti vacanti e disponibili, non tenendo conto del livello di specializzazione sul sostegno dei docenti individuati. Col risultato che diversi docenti specializzati per l’insegnamento agli alunni disabili della scuola media, sono stati immessi in ruolo nelle scuole superiori.
Gli insegnanti oggetto dell’errore hanno preso visione dell’errore nella notte tra venerdì e sabato scorso. E si sono rivolti all’Anief, che ritiene l’errore di assegnazione incomprensibile. Perché non è contrattualmente possibile utilizzare alle superiori un insegnante di scuola secondaria di primo grado: il giovane sindacato, pertanto, ha inviato la segnalazione degli errori di sistema ai dirigenti del Miur, chiedendo loro un’adeguata verifica ed un pronto intervento che sani l’errore.
Ci troviamo dinanzi ad un probabile bug del sistema informatico, che va sanato il prima possibile. Perché si tratta di attribuzioni improprie delle immissioni in ruolo, nella maggior parte dei casi a centinaia di chilometri dall’attuale provincia di collocazione, che potrebbero comportare una doppia beffa: all’errore di assegnazione, si aggiungerebbe l’inevitabile mancata presa di servizio da parte del docente individuato. Con la successiva perdita di diritti per le successive nomine della fase C.
Come già indicato nella Legge 107/15, al comma 102, e ribadito dal Ministero dell’Istruzione attraverso le FAQ n. 11 del piano B e C di assunzioni, “i soggetti che non accettano la proposta di assunzione eventualmente effettuata in una fase non partecipano alle fasi successive e sono, definitivamente, espunti da tutte le graduatorie”. Con effetti negativi che, ciliegina sulla torta, andrebbero pure a segnare negativamente il regolare avvio dell’assegnazione degli incarichi nell’imminente fase C del piano assunzioni.
“Per questo, come sindacato – spiega il presidente Anief, Marcello Pacifico – abbiamo invitato il Miur a verificare con celerità le disfunzioni fatte registrare dal sistema informatico. Una volta accertate le motivazioni, inoltre, bisognerà riassegnare correttamente gli incarichi. Qualora non vi fossero posti liberi per l’assunzione, ai docenti erroneamente individuati andrebbe senz’altro offerta la possibilità di poter essere assunti nelle fase successiva del piano di riforma. E anche di ottenere incarichi di supplenza, senza però essere depennati”.
Per approfondimenti:
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