È notizia di oggi che rimangono diversi nodi sciogliere. Ad iniziare dal fatto che potrebbe non essere svolta la preselezione canonica. Forti dubbi permangono anche sui requisiti per l’accesso: premesso che la laurea rimane necessaria, sembra che l’amministrazione voglia dare il via libera a tutti i docenti di ruolo. Disco rosso per i precari. Cambiamenti in arrivo anche per la formazione dei vincitori.
Marcello Pacifico (Anief): quanto espresso dai giudici nei vari gradi di giudizio è chiaro: se un candidato è in possesso dei requisiti di accesso - la laurea, l’abilitazione all’insegnamento e gli anni di servizio non ha alcun motivo per non essere ammesso alla selezione. E non significa nulla se ha un contratto a tempo indeterminato o no. Siamo pronti a dare battaglia legale.
Il concorso per dirigenti scolastici è nel caos prima ancora di essere bandito: attesa da diversi mesi, la selezione pubblica sembra cambiare regole e norme con una facilità irrisoria. È notizia di oggi, riportata dalla rivista ‘Orizzonte Scuola’, che rimangono diversi nodi sciogliere. Ad iniziare dal fatto che potrebbe non essere svolta la preselezione canonica. Forti dubbi permangono anche sui requisiti per l’accesso: premesso che la laurea rimane necessaria, sembra che l’amministrazione voglia dare il via libera a tutti i docenti di ruolo. Disco rosso, invece, per i precari. Cambiamenti in arrivo anche per la formazione dei vincitori, con la “gestione del corso conseguente alle prove concorsuali da parte del Ministero e non più della SNA”.
La novità più rilevante di questo nuovo concorso rimane quella dell’accesso aperto anche ai candidati con meno di 5 anni di servizio di ruolo, che rappresenta un’altra vittoria del nostro sindacato, raggiunta grazie alla sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, che ha ritenuto che per partecipare al concorso per presidi può essere ritenuto valido anche il periodo di precariato perché equivalente a quello svolto dai colleghi di ruolo. In pratica, i giudici hanno appurato che il servizio prestato da precario o post-ruolo va considerato allo stesso modo: esattamente come avviene con i titoli accademici di accesso. Come confermato, su più ambiti, dalla Corte di Giustizia europea lo scorso 26 novembre.
Un’altra sentenza del TAR Lazio, la n. 9729 del 16 settembre scorso, su ricorso Anief ha stabilito che il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo, seguendo quanto statuito dalla Corte di Giustizia europea con la sentenza emessa nel procedimento C-177/10 pubblicata in data 8 settembre 2011. Ma l’Anief ritiene la presa d’atto da parte del Miur sui requisiti d’accesso ancora non completa.
“Quanto espresso dai giudici nei vari gradi di giudizio, - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è chiaro: se un candidato è in possesso dei requisiti di accesso - la laurea, l’abilitazione all’insegnamento e gli anni di servizio - non ha alcun motivo per non essere ammesso alla selezione. E non significa nulla se ha un contratto a tempo indeterminato o no. Qualora, quindi, nel bando che uscirà, non dovesse essere inclusa questa possibilità, il nostro sindacato annuncia sin d’ora la volontà di ricorrere nelle sedi legali. Inoltre, riteniamo anomalo il fatto che la formazione dei vincitori di concorso debba essere delegato al Miur: sino a prova contraria, su questo tema vale la legge Carrozza, che non diceva questo”.
Anief ricorda che Eurosofia, in collaborazione con Asasi, curerà la preparazione degli insegnanti al nuovo corso-concorso per dirigenti scolastici: esperti formatori saranno a disposizione dei corsisti per le verifiche e valutazioni periodiche attraverso test attitudinali ed esercitazioni in presenza. Tutti i docenti che perfezioneranno l'iscrizione, potranno già iniziare a prepararsi sulla piattaforma e-learning attraverso item e dispense di studio, che saranno via via integrati fino alla pubblicazione del nuovo regolamento selettivo.
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