Ai sensi della prossima Legge di stabilità 2018, che in deroga ai requisiti di accesso per il concorso Dsga ammette gli Ata reggenti con tre anni di servizio al di là della laurea quale requisito di accesso, Anief propone al tribunale amministrativo il ricorso per l’ammissione al concorso per Dirigenti Scolastici ai candidati vicari che hanno svolto per almeno tre anni, negli ultimi otto, le funzioni di reggente, anche in assenza della laurea quale titolo di accesso, requisito ritenuto indispensabile dalla recente giurisprudenza sull'ultimo concorso. Predisposto dal sindacato uno specifico modello di domanda. Adesioni on line dal portale Anief entro il 29 dicembre.
Grazie alla sentenza n. 8086/2013 del Tar Lazio, che aveva ammesso alle prove dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici del 2011 un centinaio di docenti abilitati, laureati, supplenti, oggi tre docenti precari sono diventati Dirigenti scolastici. Anief, in vista dell’emanazione del bando per il concorso 2017, avvia una nuova battaglia giudiziaria dagli esiti certi. I ricorrenti, dopo la preadesione al ricorso, dovranno inviare la domanda di partecipazione, in modalità telematica o cartacea, come da indicazioni che saranno fornite. Ritenuto valido anche il servizio di dottorato. Preadesioni on line sul portale Anief.
La conferma è arrivata dal Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli: “è prossimo il bando”, per consentire “di riportare alla normalità i carichi di lavoro dei colleghi già in servizio. Solo col concorso si potrà, infatti, risolvere l’annoso problema delle numerose reggenze” e dare l’opportunità di “progressione di carriera a quei docenti che siano interessati ad un nuovo ruolo”. Il testo deve passare solo il vaglio del Ministero dell’economia, poi sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale dopo la comunicazione, che avverrà a brevissimo, alla presidenza del Consiglio dei ministri e il visto della Corte dei conti. Terminato questo iter, si procederà a chiedere al ministro della Funzione pubblica e al Mef l’autorizzazione definitiva.
Per la prima volta, i cinque anni di servizio minimo potranno essere raggiunti anche con il periodo di precariato, continuando però a escludere dalle prove concorsuali tutti i docenti precari già abilitati all’insegnamento. Il giovane sindacato, supportato da precise norme ordinarie e costituzionali, giudica illegittima tale esclusione: pertanto, ha deciso sin d’ora di ricorrere(entro il 13 febbraio) per far partecipare tutti i precari con cinque anni di servizio svolto in scuole pubbliche o paritarie. Inoltre, il sindacato ritiene opportuno riservare una quota delle immissioni in ruolo ai vicari che hanno svolto per almeno tre anni il ruolo di reggente di un istituto. Anief ritiene, poi, che la quota dei posti messi a bando debba essere maggiorata: quelli indicati non tengono conto né del turn over, né della quota eccedente prevista dalla legge, né, soprattutto, del fatto che i vincitori andranno “spalmati” su un triennio. Infine, si chiede l’approvazione urgente di una sanatoria per tutti i contenziosi pendenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): con i prossimi pensionamenti degli attuali presidi, da settembre ci ritroveremo con quasi 2mila scuole prive di capo d’istituto e altrettante reggenze, con gli istituti che continueranno a essere gestiti a distanza. Non facendo, dunque, nemmeno tesoro di quanto accaduto quest’anno, con un Dirigente scolastico italiano su tre costretto a gestire in contemporanea fino a 20 plessi. Non comprendiamo come si possa pensare di valorizzare la figura del preside della scuola pubblica continuando a fare economia sui suoi compensi, ma si eviti almeno di pensare di averne migliaia di meno di quelli necessari e indispensabili: tirando su paletti inutili, che ledono pure i diritti e privano la nostra scuola di forze fresche e giovani.
È notizia di oggi che rimangono diversi nodi sciogliere. Ad iniziare dal fatto che potrebbe non essere svolta la preselezione canonica. Forti dubbi permangono anche sui requisiti per l’accesso: premesso che la laurea rimane necessaria, sembra che l’amministrazione voglia dare il via libera a tutti i docenti di ruolo. Disco rosso per i precari. Cambiamenti in arrivo anche per la formazione dei vincitori.
Marcello Pacifico (Anief): quanto espresso dai giudici nei vari gradi di giudizio è chiaro: se un candidato è in possesso dei requisiti di accesso - la laurea, l’abilitazione all’insegnamento e gli anni di servizio non ha alcun motivo per non essere ammesso alla selezione. E non significa nulla se ha un contratto a tempo indeterminato o no. Siamo pronti a dare battaglia legale.