Nel frattempo, partono le richieste degli arretrati al MEF (4 mila euro) e i ricorsi per i precari per ricevere un assegno di mille euro
Nel frattempo, partono le richieste degli arretrati al MEF (4 mila euro) e i ricorsi per i precari per ricevere un assegno di mille euro
L’amministrazione induce 1,3 milioni di docenti e Ata ad aderire al Fondo Espero integrativo col silenzio-assenso. Secondo il sindacato Anief il personale scolastico deve essere libero di decidere: “Metodo illegittimo, daremo assistenza gratuita per dire no”.
“Esprimiamo soddisfazione per aver realizzato con il nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università2019/21 abbiamo raggiunto degli obiettivi, ma ci sono ancora diverse urgenze da affrontare”: così si è espressa Daniela Rosano, segretaria generale Anief e presidente regionale Anief Umbria, nel corso del Convegno del Dipartimento Scuola del partito di maggioranza relativa (FdI) per ricordare i motivi della sottoscrizione del Ccnl 2019/21, la cui firma definitiva all’Aran è prevista a breve, e le priorità da affrontare nei prossimi mesi, ad iniziare dal doppio canale di reclutamento, passando per la mobilità del personale di ruolo, gli organici da integrare, la conferma dei ruoli per chi è stato assunto con riserva.
Nell’intesa sul nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 raggiunta a luglio all’Aran c’è un passaggio di cui il sindacato va fiero e sul quale non è stata data adeguata rilevanza: la possibilità per le donne che subiscono violenza di assentarsi dal lavoro da 90 a 120 giorni nell’arco di tre anni. Si tratta di un’estensione, chiesta e ottenuta dal sindacato Anief, che permetterà alle lavoratrici coinvolte di fruire di un percorso di protezione debitamente certificato, garantendo loro un periodo più lungo per riabilitarsi e ritornare in servizio. Inoltre, il trattamento economico per questo periodo di congedo sarà equiparato a quello del congedo di maternità. Questo aiuta a ridurre l’ansia finanziaria spesso associata a tali periodi di assenza e fornisce una rete di sicurezza essenziale. Inoltre, con la novità, che entro qualche settimana dovrebbe diventare definitiva con la sottoscrizione sempre all’Aran, quindi applicabile da subito, sarà possibile anche trasformare il contratto da tempo pieno a part-time, offrendo in tal modo un maggiore equilibrio tra il tempo dedicato alla guarigione e le responsabilità lavorative. Una volta superato il periodo più critico, la dipendente avrà il diritto di tornare a lavorare a tempo pieno, anche in deroga ai tempi di permanenza previsti, a condizione la disponibilità del posto.
Tra i temi da definire con il nuovo contratto collettivo nazionale, per il periodo 2022-24 ci sono anche la carriera e i compensi per il personale Ata della scuola (il meno pagato di tutta l’amministrazione pubblica): alcune importati conquiste sono state fatte con l’accordo del Ccnl sottoscritto lo scorso 14 luglio, altre dovranno essere prodotte con la contrattazione che si avvierà nel prossimo anno solare. A ricordalo è il sindacato rappresentativo Anief.