Ordinanza n.172 del 4 dicembre 2020 valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria
Sono numeri importanti quelli fatti registrare dal sindacato Anief nel 2024 nell’opera martellante di difesa dei diritti del personale, in particolare precario, della scuola italiana: includendo 1 milione e 255 mila euro di risarcimenti prodotti nel passato mese di dicembre, nell’anno passato attraverso le cause vinte nei tribunali sono stati recuperati complessivamente ben 15 milioni e 361 mila euro, frutto di 6.425 sentenze che hanno riguardato diversi diritti negati, come le ferie non monetizzate, gli stipendi privi degli scatti stipendiali del pre-ruolo, la Carta del docente negati ai precari, le ricostruzioni di carriera non complete e tanti altri.
Allo Stato sta costando cara la mancata stabilizzazione dei docenti di religione: dopo il risarcimento record deciso alla vigilia di Natale dal Tribunale di Torino, stavolta è il giudice del lavoro di Perugia a condannare l’amministrazione scolastica al pagamento di una somma maxi, sempre a causa delle reiterazione immotivata delle supplenze, da assegnare ad una docente che ha svolto supplenze per circa vent’anna senza mai avere nemmeno la possibilità di svolgere il concorso. Una mancanza, quest’ultima, particolarmente grave, dal momento che per legge dovrebbe essere bandita una procedura concorsuale ogni triennio.
Ancora una sentenza a favore degli insegnanti che reclamano la Carta del docente: a formularla stavolta è stato il tribunale di Venezia, che ha accolto il ricorso prodotto dai legali del sindacato Anief per difendere un insegnante con quattro supplenze annuali – svolte negli anni scolastici 2019/2020, 2021/2022, 2022/2023, 2023/2024 – che in quel periodo si è dovuto formare professionalmente a proprie spese: al docente, quindi, sono state corrisposte 2 mila euro.