La Carta del docente va data anche agli oltre 250mila insegnanti non di ruolo che ogni anno risultano beffati, perché pur svolgendo una supplenza annuale o hanno una supplenza fino al termine delle lezioni debbono aggiornarsi a loro spese: non farlo significherebbe discriminarli e non ottemperare alle esigenze formative e di aggiornamento che riguardano tutti i supplenti con almeno 180 giorni di servizio annuo svolto.