Tutto il personale insegnante della scuola pubblica italiana, precari compresi, deve avere la possibilità di “conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, onde garantire la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti”: lo ha scritto “il Consiglio di Stato, con sent. n. 1842/2022”, mutando “il proprio precedente orientamento” per “scongiurare un possibile contrasto con le disposizioni costituzionali degli artt. 3,35 e 97 della Costituzione, sia sotto il profilo della discriminazione a danno dei docenti non di ruolo sia per la lesione del principio di buon andamento della P.A.”.