Anche laddove aumentano gli alunni, come in Sicilia. Appello al Ministro Francesco Profumo: inverta questa tendenza, altrimenti il Governo Monti si rivelerà come gli altri.
L’Anief reputa ingiustificati i tagli che colpiscono la scuola, specie del Centro-Sud, attraverso le disposizioni contenute nel decreto ministeriale riguardante la formazione degli organici del personale docente per l’anno scolastico 2012/2013, i cui dettagli sui vari ordini e gradi di scuola e sul sostegno sono stati resi pubblici nelle ultime ore. “Questa politica salva-spese – commenta il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – dimostra che anche da parte dell’attuale Governo non si vuole comprendere che la riduzione del tempo scuola e della quantità di personale conduce inevitabilmente verso una pericolosa deriva dalla cultura”.
L’Anief si chiede, in particolare, come mai verso le scuole del Meridione continuano a concentrarsi i tagli più consistenti. Dal Miur si giustifica tale scelta presentando tabelle e calcoli ragionieristici. Dimenticando clamorosamente quanto l’arretratezza sociale e le difficoltà economiche dell’utenza scolastica abbiano un peso specifico che supera nettamente tutte le altre variabili.
“Soprattutto – sostiene il Presidente Pacifico – non si comprende perché in queste aree del Paese, in primis quelle dove sono collocate le scuole siciliane, anche a fronte di un aumento di iscritti si continui a ridurre il numero dei docenti e di tutto il personale scolastico. Tutto questo è davvero triste, ancora di più se si pensa che il dibattito a cui anche le istituzioni sembrano più tenere continua a riguardare tematiche a dir poco marginali. Come la necessità di dispensare gli studenti dallo studio pomeridiano o di ridurre il numero di ore passate sui banchi per migliorare (?) l’apprendimento dei contenuti delle materie studiate”.
Per questi motivi il sindacato chiede al Ministro Francesco Profumo di invertire questa ingiusta tendenza: “è giunto il tempo – spiega il Presidente dell’Anief – di investire seriamente in tutte quelle zone che necessitano di una maggiore presenza e attenzione dello Stato. Questa scelta, tra l’altro, rilancerebbe di sicuro il capitale umano di tutto il Paese. Quindi basta con i proclami e i dibattiti su come dovrebbe essere la scuola moderna: la pedagogia e il buon senso – conclude Pacifico – ci dicono che l’istruzione pubblica è prima di tutto una continua palestra di vita. E non un luogo da cui sfuggire per evitare di assumersi le responsabilità educative”.
Come l’intenzione del Governo di cancellare uno dei punti fermi della nostra Costituzione che regola il reclutamento del personale del pubblico impiego.
Secondo l’Anief le notizie pubblicate oggi dalla stampa a proposito della scarsa validità scientifica della consultazione avviata via internet dal Ministero dell’Istruzione on line sul valore legale del titolo di studio, a cui per partecipare basta inserire un qualsiasi codice fiscale, conferma la mancanza di serietà e progettualità dell’intero progetto. “Come si fa a reputare valido un sistema – si chiede Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief – che annovera tra i suoi partecipanti Elvis Presley e persino Napoleone? La verità è che non si è mai visto chiedere agli studenti se il titolo rilasciato dai luoghi d’istruzione pubblica debba essere considerato legale o meno. Oppure se il voto conseguito sia giusto, sbagliato o valido”.
Per il Presidente dell’Anief la verità è una sola: “procedendo in questo modo, si esprime sicuramente un forte senso di incapacità di governare la cosa pubblica. E contemporaneamente di ignorare perfino i principi saldamente fermi della nostra Costituzione che regolano il reclutamento del personale del pubblico impiego”.
Le intenzioni del Governo di cancellare l’attuale valenza del titolo di studio non possono dunque che essere rigettate: “è paradossale – conclude Pacifico – che mentre Federico II aveva creato l’Università per formare i consiglieri del regno, oggi i rappresentanti dello Stato hanno intenzione di annullare il titolo rilasciato delle stesse università pubbliche”.
Se passa questa proposta si andrà verso lo svilimento del merito, ad iniziare nella Pubblica Amministrazione, per fare spazio alla cultura del fai da te.
Lascia pensare la decisione del Ministero dell’Istruzione di avviare una consultazione pubblica on line sul proprio portale internet per chiedere ai cittadini italiani il loro pensiero sull'abolizione del valore legale del titolo di studio: “speriamo che non votino gli analfabeti!”. La provocatoria la risposta dell’Anief si deve al fatto che mentre lo stesso Miur sembra da una parte voler potenziare i sistemi di valutazione dei risultati degli apprendimenti raggiunti dagli studenti a scuola e all’università (attraverso l’operato dell’Invalsi, dell’Anvur, del Cineca, dell’Ocse, ecc.), dall’altra parte sempre il Ministero, in coerenza con la riduzione dell’offerta formativa oraria di lezioni e delle cattedre, vorrebbe annullare il risultato certificato del successo formativo raggiunto.
“Certe iniziative – sostiene il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – hanno solo un preciso obiettivo: svilire il merito, su cui si fonda anche il criterio di assunzione nella Pubblica Amministrazione. Come del resto sancito dalla nostra Costituzione”. L’Anief sostiene, dunque, che venendo meno questo criterio assisteremo ad una inevitabile ulteriore decadenza del livello di conoscenze, competenze e capacità oggi raggiunte dai nostri studenti.
“D’altronde, se passa la norma della cancellazione del valore legale del titolo di studio – dichiara il Presidentedell’Anief – non si capisce per quale ragione uno studente dovrebbe ancora impegnarsi per cercare di prendere un buon voto o per essere promosso: alla fine del suo percorso formativo, infatti, non conterà più l’esito degli esami svolti e la loro valutazione, ma solo la partecipazione”.
“Piuttosto che avventurarsi in sondaggi a dir poco discutibili, l’Amministrazione scolastica, in nome dello Stato italiano, farebbe bene a riprendersi il compito costituzionale di formare al meglio le generazioni del domani, al fine di prepararle al meglio alla sfida del mercato del lavoro. Anziché abbandonare la cultura al fai da te e i giovani ad un destino professionale - conclude Pacifico - legato alla fortuna di un buon incontro”.
Più attenzione agli organici, introdurre una valutazione sperimentale, aumentare le risorse per il comparto e creare due graduatorie per il reclutamento sono temi che l’Anief ha sempre rilanciato negli ultimi tre anni. Ora Profumo continui ad ascoltarci, prestando massima attenzione ai nuovi abilitati. Rimane in piedi il problema degli scatti di anzianità.
Anche se mancano ancora alcuni temi urgenti, l’agenda delle priorità del Ministro Profumo comincia a contenere argomenti vitali per migliorare la qualità della scuola italiana. Così il Presidente dell’associazione sindacale Anief, Marcello Pacifico, commenta il primo incontro tenuto ieri dal Ministro con i sindacati, finalizzato a concordare i punti principali su cui si impegnerà il Miur nei prossimi 18 mesi.
“Temi come la creazione dell’organico funzionale, la valutazione sperimentale e volontaria con chiari parametri e criteri condivisibili, l’aumento di almeno l’1 per cento di PIL nel settore istruzione e dei fondi da assegnare agli istituti – ha detto il Presidente Pacifico - sono tutti già stati ampiamente messi in risalto negli ultimi tre anni dal nostro sindacato. Anche l’affidamento della procedura selettiva per i prossimi concorsi per docenti al consorzio Cineca, anziché al Formez che ha gestito in maniera a dir poco inappropriata gli ultimi due concorsi della Scuola, è indice della bontà delle critiche mosse dall’Anief nei processi in corso per la selezione dei dirigenti scolastici, come peraltro presagito dai giudici del Consiglio di Stato”.
A proposito del doppio canale di reclutamento, cui ha fatto cenno il Ministro, frutto anch’esso del dibattito creato dall’Anief sulla diversificata e complessa composizione del precariato italiano, il sindacato può reputare condivisibile l’idea di assegnare delle percentuali superiori al 50 per cento a coloro che fanno parte delle graduatorie ad esaurimento. Secondo Pacifico “vi sono tuttavia delle condizioni da porre: nelle graduatorie devono essere inseriti tutti gli abilitati, anche quelli dell’ultimo biennio oggi incredibilmente ancora rimasti fuori; nel nuovo canale formativo dei TFA debbono essere inseriti tutti i docenti in possesso di un’analoga abilitazione universitaria (SSIS, AFAM, SFP); occorre definire sin da subito dei criteri snelli, trasparenti ed oggetti per la selezione e la nomina delle commissioni”.
L’Anief, invece, rimane perplessa riguardo l’annuncio del Ministro sul reperimento sicuro di risorse per “coprire” gli scatti automatici di stipendio dell’anno in corso: “la situazione – sostiene il Presidente dell’Anief – rimane tragica perché la legge indica chiaramente che per quattro anni la progressione di carriera del personale della scuola, come di tutto il pubblico impiego, rimane bloccata e che comunque gli scatti persi non siano più recuperabili. Con tutti gli effetti che conosciamo sulle pensioni, conseguenza dei minori contributi versati. Per questi motivi, contro questo provvedimento a gennaio presenteremo comunque ricorso: in tal modo - conclude Pacifico - il personale di ruolo, oltre a chiede di sbloccare gli stipendi fermi al 2010, potrà rivendicare l’incostituzionalità del blocco del contratto e del conseguente mancato adeguamento degli stipendi al lavoro svolto”.
Il ministro Profumo comincia il suo primo incontro con i sindacati prospettando alcune proposte avanzate dall’Anief. Mancano, però, diversi temi urgenti da affrontare. Anief rimane aperta durante le vacanze per continuare la ricerca dei candidati RSU alle prossime elezioni. Insieme cambiamo la scuola. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Organico funzionale
La sua creazione, come richiesto dall’Anief più di un anno fa nell’audizione parlamentare sui regolamenti attuativi della riforma Gelmini, oggi consentirebbe anche di ammortizzare la mobilità del personale soprannumerario e quindi di allontanare il pericolo della cassa-integrazione e del licenziamento.
Concorsi personale docente
L’affidamento della procedura selettiva al Cineca e non più al Formez che ha gestito in maniera inappropriata e indecente gli ultimi due concorsi per insegnare all’estero e diventare dirigente, è indice della bontà delle critiche mosse dall’Anief nei processi in corso per la selezione dei dirigenti scolastici, come peraltro presagito dai giudici del Consiglio di Stato. Lo stesso invito rivolto dall’Anief al Ministro, all’indomani delle sue prime aperture ai concorsi, per una maggiore attenzione alla diversificata composizione del precariato italiano, ha contribuito ad arricchire il dibattito, assicurando la permanenza di un doppio canale di reclutamento: ora resta da capire quali percentuali per le assunzioni superiori al 50% devono essere assegnate alle GaE - da riaprire a tutti gli abilitati - e quali percentuali agli abilitati dal canale del TFA - dove inserire i docenti in possesso di un’analoga abilitazione universitaria (SSIS, AFAM, SFP); decidere i criteri snelli di selezione e di nomina delle commissione con trasparenza e oggettività.
Scatti di stipendio
L’idea stessa di parlarne al MEF, conferma quanto denunciato dall’Anief e occultato per mesi dagli altri sindacati, per i quali il problema non esisteva e l’Anief aveva alzato un inutile polverone. La situazione, invece, è tragica proprio perché per quattro anni è bloccata la progressione di carriera del personale della scuola con effetti sulle pensioni visti anche i minori contributi versati. La legge prevede, infatti, al di là del possibile ritrovamento delle risorse, che questi scatti non sono comunque mai più recuperabili. I ricorsi che a gennaio saranno presentati per il personale di ruolo, oltre a sbloccare gli stipendi fermi al 2010, avranno anche il merito di chiarire come sia incostituzionale bloccare il contratto e non adeguare gli stipendi al lavoro svolto. Per adesioni scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per la valutazione per intero dei periodi di pre-ruolo.
Fondi per le scuole
Sarebbe necessario l’aumento dell’1% di PIL nel settore istruzione, comunque già lo sblocco dei fondi alle Scuole e il loro potenziamento mette un po’ d’ossigeno nei polmoni della nostra rete educativa, permettendo anche la programmazione di attività formative.
Valutazione
L’introduzione di un sistema di valutazione, per ora sperimentale e volontario, deve coinvolgere necessariamente la comunità educante, deve essere previsto per legge con chiari parametri e criteri condivisibili, ma non può sopprimere l’anzianità retributiva come accettato dai sindacati (Confederazioni CISL, UIL, CONFSAL, CIDA, UGL, USAE) nell’intesa del 4 febbraio 2011 (applicazione della riforma Brunetta e sostituzione degli automatismi di anzianità retributiva con un sistema premiale che nega al 25% del personale ogni aumento e assegna al restante 75% delle quote secondo le valutazioni introdotte), e nel conseguente atto di indirizzo all’ARAN del 17 febbraio 2011. Devono essere aumentati gli stipendi in maniera tale da introdurre il nuovo sistema di carriera senza eliminare gli scatti di anzianità che coprono a malapena l’aumento del costo della vita.
Mobilità Ata
Si è solo accennato all’argomento senza, però, tenere conto che nelle attuali graduatorie d’istituto non viene valutato il servizio salva-precari, né è stato abolito il meccanismo nella mobilità che penalizza per un anno in una fascia di coda coloro che si sono trasferiti da una provincia all’altra.
Considerazioni
Il fatto che le parole pronunciate nelle aule di giustizia, parlamentari o scritte nelle pagine dei giornali, permettano all’Anief di essere ascoltata dal ministro il 22 dicembre pur non essendo convocata ufficialmente al Miur in quanto non ancora rappresentativa, dimostra la forza e il rispetto che ha acquisito il giovane sindacato, a tre anni dalla sua fondazione. Ciò non toglie che per essere più incisivi dobbiamo essere anche presenti nelle stanze ministeriali. La battaglia per le elezioni delle RSU - il cui ulteriore rinvio è stato da noi sventato per tempo anche di recente - diventa fondamentale per misurare il dato elettorale che farà media con il dato associativo, che ha superato le 10.000 unità, al fine di superare lo sbarramento del 5% previsto dalla legge per essere proclamato sindacato rappresentativo.
Se ti candiderai come RSU per la lista Anief permetterai ai colleghi di votare non soltanto la tua persona ma l’Anief e permetterai all’Anief di sedersi in quei tavoli dove oggi risuona soltanto l’eco della sua voce.
Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere le istruzioni per candidarti entro l’8 gennaio 2012. Fai un regalo al Paese, dai la possibilità al sindacalismo italiano di rinnovarsi. Dal 19 gennaio all’8 febbraio 2012 si presentano le liste. A marzo si vota.