Immissioni in ruolo da Gps ma manca però la call veloce, la possibilità cioè di poter scegliere altra provincia in altra regione per poter entrare nei ruoli dello Stato e sfoltire così le graduatorie, assorbendo il precariato. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica di Italia Stampa per parlare di call veloce e dell’azione legale intrapresa dal sindacato contro la sospensione, chiedendosi cosa spinga un Governo a mettere in stand by delle leggi varate solo un anno prima se queste hanno il fine di migliorare un servizio pubblico e permangono i motivi della loro introduzione. Infatti, a seguito delle procedure straordinarie di immissione in ruolo da GPS, il decreto “sostegni bis” (D.L. 25 maggio 2021, n. 73 convertito, con modificazioni, dalla L. 23 luglio 2021, n. 106) ha sospeso per un anno l'applicazione della normativa che prevedeva la procedura che permette a quanti sono inseriti in graduatorie utili per le immissioni in ruolo di concorrere all'attribuzione degli incarichi a tempo indeterminato residuati, dopo tutte le altre procedure di nomina interne, in altre province/regioni rispetto a quelle di appartenenza.
Durante l’intervista, il leader dell’Anief ha detto che “quest’anno questa procedura è stata bloccata attraverso la legge 106, in maniera irragionevole e illegittima. Dunque tutti coloro che sono inseriti nelle GaE, nelle graduatore di merito, nelle graduatorie dei concorsi straordinari e nelle graduatorie di prima fascia delle supplenze che si creeranno per le immissioni in ruolo hanno diritto a questo reclutamento speciale attraverso la call veloce. Non si può sospendere un diritto per un anno senza una ragione. Siamo convinti che bisogna fare ricorso. In particolar modo la questione interessa coloro che sono inseriti negli elenchi di sostegno I fascia Gps, dove al sud non ci sono posti ma potrebbero scegliere una provincia del nord per il ruolo”, ha concluso il sindacalista autonomo.