Le assegnazioni di sede riguardano le complesse fasi di mobilità su ambito territoriale. Da una prima analisi, risulta che vi sono dei docenti a cui sono stati assegnati fino a 350 punti: troppi per poter essere stati accumulati in una sola carriera, anche se di precario ventennale. Non regge, pertanto, la strenua difesa odierna del Ministro dell’Istruzione che ha dichiarato che l'algoritmo per i trasferimenti dei docenti è a posto e comunque ci sono tanti insegnanti che rientrano in Sicilia. Tutti i docenti che intendono far valere i propri diritti sul trasferimento imposto dal Miur senza le dovute informazioni ed il rispetto della normativa vigente sulla mobilità, possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Miur e Ministro continuano a mischiare le carte, perché invece di rendere noti i parametri con cui sono stati spostati i docenti, spiegando loro che è stato pedissequamente rispettato il contratto sulla mobilità, si preferisce ancora spostare l’attenzione su aspetti marginali. Non si possono trattare migliaia e migliaia di docenti dicendo loro che da sempre chi vuole fare questo mestiere si sposta al Nord. La differenza è che fino al 2015 si è fatto volontariamente e ad inizio carriera. Ora, invece hanno più di 40-50 anni e sono stati messi sotto ricatto, con le regole cambiate in corsa, contravvenendo ad un principio-base del pubblico impiego: l’equità di trattamento. Vogliamo vederci chiaro su ogni spostamento sospetto, invitando il docente, dopo la mancata conciliazione, a rivolgersi anche al Giudice del lavoro.
Sono stati pubblicati, questa mattina, i trasferimenti di oltre 40mila docenti della scuola secondaria di secondo grado inseriti negli ambiti territoriali: le assegnazioni di sede – relativi alle fasi dei trasferimenti nazionali b), c) e d) – riguardano tutte le province e sono suddivise per classi di concorso. Anche per i trasferimenti del II grado si sono verificati degli errori nei punteggi: Orizzonte Scuola scrive che vi sono dei docenti a cui sono stati assegnati “fino a 350 punti: ci chiediamo – scrive la rivista - se l'errore possa essere di digitazione durante la compilazione della domanda su Istanze on line da parte del docente, ma ci chiediamo anche, se fosse così, come mai l'Amministrazione ha convalidato i punteggi e come mai, in questi mesi di passaggi da un ufficio all'altro, nessuno si sia accorto dell'errore”. Il Miur non potrà dire che si tratta di errori sporadici o fisiologici, perchè “non riguardano un singolo docente, ma più persone appartenenti a province diverse. Troppi i punti per poter essere stati accumulati in una sola carriera, anche se di precario ventennale”.
Non regge, pertanto, la strenua difesa del Ministro dell’Istruzione che anche oggi, dalle pagine del Corriere della Sera, sostiene che l'algoritmo per i trasferimenti dei docenti è a posto (“non è un'entità metafisica, è un modello matematico”): Giannini dice anche che tra i docenti che hanno cambiato sede, quest’anno ci sono “anche i 1.400, tantissime donne, che da anni insegnavano al Nord e che con questo piano sono rientrati in Sicilia”.
“Il Miur e il Ministro continuano a mischiare le carte – ribatte Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – perché invece di rendere noti i parametri con cui sono stati spostati i docenti, spiegando loro che è stato pedissequamente rispettato il contratto sulla mobilità 2016/2017, sottoscritto l’8 aprile scorso, si preferisce ancora spostare l’attenzione su aspetti marginali. Non si possono trattare migliaia e migliaia di docenti come se fossero delle pedine di una scacchiera, dicendo loro che da sempre chi vuole fare questo mestiere si sposta al Nord. La differenza è che fino al 2015 tutto ciò si è fatto volontariamente, in altissima percentuale ad inizio carriera”.
“Con il piano straordinario di assunzioni della Legge 107/2015 – continua Pacifico – invece, i docenti da assumere avevano in prevalenza più di 40-50 anni e sono stati messi sotto ricatto, perché non si è fornita loro alcuna certezza sul mantenimento delle graduatorie di merito e ad esaurimento. E le regole per loro sono state cambiate in corsa, contravvenendo ad un principio-base del pubblico impiego: l’equità di trattamento dei suoi dipendenti. A rendere il tutto ancora più caotico, è stata la scelta di inserire nel calderone degli ambiti pure coloro che chiedevano di cambiare provincia dopo anni dall'immissione in ruolo”.
“A tutto questo, ora si aggiunge la beffa dell’algoritmo: per il Miur è infallibile, ma la realtà dice il contrario. Gli errori sono tanti e di varia natura. E siccome è stato calcolato che il sistema è in grado di gestire al massimo il 10 per cento di trasferimenti non corretti, ci sono fondati rischi che tanti docenti si ritrovino lontano da casa senza che mai nessuno abbia verificato la loro situazione. Per questo vogliamo vederci chiaro su ogni spostamento sospetto. Mai come in questa occasione, con i docenti che vengono collocati su ambito territoriale e non hanno molte possibilità di ottenere l’assegnazione provvisoria, occorre essere certi della correttezza del trasferimento. Per questi motivi – conclude il sindacalista Anief-Cisal - abbiamo deciso di procedere per gradi, invitando il docente, dopo la mancata conciliazione, a rivolgersi anche al Giudice del lavoro”.
Tutti i docenti che hanno dei dubbi sulla loro destinazione su ambito territoriale, conseguente alla mobilità 2016/17, sono pertanto invitati a produrre contestualmente istanza di accesso agli atti e proporre all’amministrazione di competenza il tentativo di conciliazione (da inviare all’ambito territoriale a cui si è presentata la domanda di trasferimento): qualora, le risposte fornite non sia pertinenti o non in linea con le norme indicate dal contratto sulla mobilità, dalla contrattazione e dalla legge in materia di trasferimenti nella scuola e nel pubblico impiego, Anief ha messo a disposizione un modello ad hoc per contestare gli esiti dei trasferimenti.
Per ulteriori informazioni, anche sulla tutela legale, i docenti interessati possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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