Stamani ha avuto luogo un’audizione alla Camera dei deputati: per Anief ha partecipato la segretaria generale, prof.ssa Daniela Rosano, e il dott. Salvatore Fina, referente per il dipartimento Estero.
Daniela Rosano: “a proposito del made in Italy, Anief vuole parlare delle scuole italiane all’estero. Il nostro patrimonio immateriale e culturale è stato compromesso nella sua promozione dai tagli avvenuti in seguito alla legge 107 del 2015, poiché sono stati dimezzati gli organici all’estero. Inoltre, alcune misure hanno permesso a personale non italiano di insegnare nelle scuole italiane all’estero”.
Salvatore Fina: “Anief chiede che vengano aboliti i contratti locali, poiché vengono affidati a personale che non parla spesso la lingua italiana. Chiediamo che vengano aumentati i corsi di lingua italiana all’estero, tenuti da personale italiano”.
La promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, attraverso il personale scolastico di ruolo destinato all'estero, è uno degli strumenti più importanti della nostra diplomazia culturale. Il nostro è un patrimonio immateriale da non disperdere, tuttavia, da oltre un decennio le scuole italiane all’estero sono state oggetto di tagli e interventi legislativi che ne hanno compromesso la qualità e la missione. Con l'articolo 14 della legge 7 agosto 2012, n. 135, le unità di personale scolastico in servizio all'estero sono state ridotte da 1400 a 624, salvo poi essere aumentate a 674 con il D.lvo 64/17.
Con l'approvazione del D.lgs n° 64 del 13 aprile 2017, sono stati cancellati i diritti di cui godeva legittimamente il personale scolastico in servizio all'estero: aboliti i trasferimenti estero su estero, abolite le graduatorie d'istituto per le supplenze e la copertura annuale degli spezzoni di cattedra, modificato il sistema di selezione, previsto che intere cattedre dell'ordinamento scolastico italiano possano essere affidate a personale reclutato all'estero residente da almeno un anno nel Paese interessato all'assunzione (norma che discrimina gli italiani non residenti in sede e compromette la diffusione delle cultura e della lingua italiane). È stata inoltre modificata e ridotta la durata del servizio all'estero.
Questi interventi hanno pregiudicato il livello della qualità dell'offerta formativa, ridotto la portata dell'intervento di diffusione della nostra lingua e della nostra cultura all'estero, generato disparità tra pari, alimentato un enorme contenzioso nei tribunali italiani, determinato dal 2019 ad oggi prove di selezione che cambiano continuamente, rendendo la legittima ambizione del personale scolastico di fare questa importante esperienza all'estero incerta e spesso affidata al caso.
Occorre ripensare il sistema delle scuole italiane all’estero - principale motore del nostro sviluppo economico all’Estero - specialmente in quei paesi dove possono essere strategici i nostri interessi economici, ripristinando i tagli agli organici e coadiuvando la nostra diplomazia nella promozione del patrimonio culturale, connesso anche allo sviluppo di uno specifico piano economico.
Anief chiede con forza al Governo e al Parlamento italiano di intervenire per ridare a questo settore l'importanza che merita aumentando il contingente scolastico e migliorando la qualità dell'offerta attraverso un piano di investimenti finanziari utilizzando le risorse del PNRR. Il sindacato chiede inoltre interventi di modifica del D.lgs n 64 del 17 aprile 2017, per restituire al personale scolastico in servizio all'estero i diritti sottratti ed eliminare le disparità generate con la sua approvazione.
Le richieste del sindacato Anief
1. Aumento a 1400 unità del contingente scolastico in servizio all'estero.
2. Periodo di servizio all’estero
3. Mobilità tra le istituzioni scolastiche all’estero
4. Riduzione da 6 a 3 anni del periodo di servizio da svolgere in Italia tra un mandato e l'altro
5. Assegnazione supplenze
6. Valorizzazione del personale in servizio all’estero
7. Abolizione Contratti locali
PER APPROFONDIMENTI:
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