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La Quinta Commissione Bilancio ha approvato un testo base del disegno di legge dedicato al riconoscimento e alla promozione delle zone montane: lo annuncia oggi la stampa specializzata specificando che “tra le misure previste alcune riguardano specificamente il settore scolastico, con l’obiettivo di incentivare la presenza di istituti e docenti in queste aree. Entro 90 giorni dall’approvazione della legge, un Decreto del Presidente del Consiglio definirà i criteri necessari per ottenere il riconoscimento di scuola di montagna. Se un istituto scolastico è composto da più plessi, i benefici previsti dalla normativa saranno applicabili esclusivamente al plesso situato in un comune riconosciuto come montano”.
Il progetto approvato prevede che “le scuole che rientrano nella definizione di scuola di montagna potranno beneficiare di una deroga al numero minimo di alunni per classe, facilitando così il mantenimento dell’offerta formativa anche in zone con una bassa densità abitativa. Il disegno di legge prevede incentivi per i docenti che lavorano in scuole di montagna: un punteggio aggiuntivo nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze e nei concorsi per il ruolo, se si è prestato servizio per almeno 180 giorni; un ulteriore punteggio aggiuntivo per chi ha insegnato in pluriclassi; un vantaggio nei trasferimenti, con l’assegnazione di un punteggio specifico nelle procedure di mobilità”.
È anche previsto che “il personale scolastico che sceglierà di acquistare o affittare un’abitazione in un comune sede di una scuola di montagna” possa “usufruire di un credito d’imposta pari al 60% delle spese di affitto o mutuo, fino a un massimo di 2.500 euro annui. Nei comuni montani con meno di 5.000 abitanti, in cui siano presenti minoranze linguistiche storiche pari ad almeno il 15% dei residenti, il credito d’imposta sarà incrementato al 75%, con un tetto massimo di 3.500 euro annui”.
Poiché l’esame del provvedimento non è ancora completamente definito e la Quinta Commissione tornerà a riunirsi martedì 25 febbraio, il sindacato Anief coglie l’occasione per rilanciare le sue richieste sul tema scuole montare, a partire da quella di fare avere 1.000 euro l’anno al personale della scuola che presta servizio in territori disagiati.
Di questi temi, il giovane sindacato ne è ha parlato anche nel corso dell’assemblea nazionale online: “Siamo sempre più convinti – ha detto il presidente Anief Marcello Pacifico - che il servizio nelle scuole di montagna comporta difficoltà, sacrifici e spese aggiuntive non indifferenti: è il momento di assegnare al personale docente una indennità di sede, da collocazione territoriale disagiata, e per estensione anche al personale ATA che percepisce tra gli stipendi più bassi della PA, meno di 25mila euro lordi l’anno, proprio per compensare il surplus di impegno, di tempo ed economico loro richiesto”.
Il sindacato, infine, sempre in attesa di conoscerne i particolari, che in linea generare è utile assegnare anche un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie provinciali di supplenza a favore di quei docenti, di ruolo o precari, che abbiano effettivamente prestato servizio nelle scuole ubicate nei comuni delle aree interne e di montagna di ogni ordine e grado per almeno centottanta giorni nel corso dell'anno scolastico, di cui almeno centoventi per le attività didattiche.
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