Dopo quattro scioperi, un nuovo flash mob, previsto sempre domani in diverse piazze italiane, alle ore 19.00, una miriade di mozioni contrarie al ddl prodotte dai collegi docenti che giungono a Viale Trastevere da tutta Italia, con lo sciopero degli scrutini proclamato da tempo, il giovane sindacato chiederà alla commissione di Palazzo Madama di fermare la riforma: serve un più approfondito confronto, perché non si possono ignorare mezzo milione di docenti e Ata che non condividono la riforma. E non si possono lasciare per strada decine di migliaia di abilitati, con le immissioni in ruolo già autorizzate.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir):bisogna riaccendere il dialogo con gli esperti del settore ed il personale. Ricordiamo che l’ex ministro Berlinguer si era dovuto dimettere dall’incarico per molto meno. Se invece la maggioranza vuole procedere a tappe forzate, almeno si graduino gli albi territoriali per eliminare la discrezionalità sulle assunzioni e si attribuisca al collegio docenti e alle Rsu la condivisione delle scelte del dirigente e del comitato di valutazione sull'assegnazione dei fondi del merito.
Mentre si intensificano le proteste e le manifestazioni del personale della scuola contro il disegno di legge sulla riforma del settore, prosegue parallela l’azione sindacale per chiederne il ritiro o perlomeno profonde modifiche al testo: domani, alle ore 10.00, l’associazione sindacale Anief sarà audita in VII Commissione Senato, dove verranno presentati una serie di emendamenti a quel didl attraverso cui il Governo ha chiesto al Parlamento di introdurre la chiamata diretta del personale, il preside-padrone, l’assunzione di una sola parte degli aventi diritto e una lunga serie di norme anticostituzionali che porteranno ad un sicuro peggioramento del sistema scolastico italiano.
“Domani mattina - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – chiederemo ai senatori il ritiro del disegno di legge 1934, in attesa di un più approfondito ascolto del personale docente e Ata che continuerà a protestare, prima dello sciopero degli scrutini. Sempre domani, alle ore 19.00, è previsto l’ennesimo flash mob in tutte le piazze italiane, attraverso cui si leggeranno i motivi del dissenso e si chiederà ancora una volta di rivedere la riforma e di precedere all’immediata assunzione dei precari su tutti i veri posti vacanti, come indicato a fine dicembre con apposita autorizzazione finanziaria”.
“Ci recheremo al Senato – continua Pacifico - dopo quattro scioperi in pochi mesi, più di mezzo milione di adesioni, una lunga serie di manifestazioni e di mozioni anti-riforma prodotte dai collegi dei docenti, sul modello messo a disposizione dal sindacato, che continuano a giungere nelle stanze di Viale Trastevere. Come sindacato, a Palazzo Madama presenteremo una serie di emendamenti al testo di riforma, finalizzati anche a cancellare la chiamata diretta, la figura del preside-padrone e della scuola-azienda. Sono le ultime prove di dialogo, prima di giungere alla protesta estrema del blocco degli scrutini già proclamato dal sindacato”.
“È fondamentale – sottolinea il sindacalista Anief-Confedir - riaccendere il dialogo con gli esperti del settore ed il personale. Ricordiamo che l’ex ministro Berlinguer si era dovuto dimettere dall’incarico per molto meno.Se invece la maggioranza vuole procedere a tappe forzate, almeno si graduino gli albi territoriali per eliminare la discrezionalità sulle assunzioni e si attribuisca al collegio docenti e alle Rsu la condivisione delle scelte del dirigente e del comitato di valutazione sull'assegnazione dei fondi del merito”.
Per quanto riguarda le assunzioni, Anief spiegherà ai membri della Commissione Istruzione del Senato che per aver un quadro completo della situazione, sarebbe bastato un semplice censimento scolastico, da realizzare in 15 giorni, attraverso cui chiedere ai dirigenti scolastici di segnalare il personale assente sostituito da precari con contratto al 30 giugno al netto dei 50mila posti già certificati come vacanti: in questo modo, il Miur scoprirebbe che esistono quasi 80mila posti liberi, tra docenti e Ata, da assegnare per le immissioni in ruolo. Inoltre, è indispensabile disporre, sempre per decreto, all'assunzione, anche per scorrimento delle GaE, di altri 50mila precari in organico funzionale già autorizzato dal governo Monti. E procedere alla stabilizzazione di tutti i precari cha hanno svolto più di 36 mesi di servizio, utilizzando i finanziamenti, i 200 milioni di euro annui, spostati al cosiddetto merito tanto contestato.
Attraverso più di 30 gli emendamenti, Anief chiederà, tra i tanti temi da modificare o aggiungere al ddl 1934, l’inserimento di tutti gli abilitati nella fascia aggiuntiva delle Gae, le assegnazioni provvisorie da attuare dopo un anno e non dopo tre, di cancellare i vincolo sul sostegno, di procedere alle assunzioni di tutti gli idonei ai concorsi pubblici - vecchi e nuovi - già nel 2015, di attuare la salvaguardia dei coordinatori di Educazione Fisica, di garantire la riserva ai corsi di formazione anche ai ricorrenti del concorso per dirigenti scolastici del 2011, di procedere al pensionamento dei ‘Quota 96’, di attuare la stabilizzazione dopo 36 mesi di servizio.
La delegazione dell’Anief sarà composta da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, segretario organizzativo Confedir e neoeletto segretario confederale Cisal, da Stefania la Mantia, segretaria particolare, da Carola Salvati, collaboratrice provinciale di Roma e rappresentante Sfp.
SCARICA GLI EMENDAMENTI ANIEF A. S. 1934 AUDIZIONE VII COMMISSIONE SENATO - ROMA 28 MAGGIO 2015
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