La protesta riguarda almeno 100mila docenti abilitati a vario titolo all’insegnamento, oggi inseriti solo nella seconda fascia di istituto e rimasti esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento: in base al piano di riforma del Governo non hanno futuro perché esclusi dal piano di stabilizzazione post 2015.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non ci siamo mai arresi di fronte a certe prospettive nefaste: negli ultimi mesi siamo riusciti, attraverso il tribunale, a riaprire le GaE per centinaia di precari ricorrenti. Ora altri 14mila stanno aspettando lo stesso esito. E se la Corte d Giustizia europea ci darà ragione, ne vedremo delle belle.
Domani i precari della scuola tornano a manifestare: lo faranno a Roma, in piazza Montecitorio, a partire delle ore 14.00, dove chiederanno alle istituzioni politiche garanzie sul loro futuro lavorativo. La protesta riguarda almeno 100mila docenti abilitati a vario titolo all’insegnamento, oggi inseriti nella seconda fascia di istituto ma rimasti esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento. E che in base al piano di riforma del Governo non rientrano in alcun piano di stabilizzazione: dopo l’assunzione prevista entro il mese di settembre 2015 di 150mila nuovi docenti, il 90 per cento dei quali scelti proprio dalle graduatorie ad esaurimento, le linee guida prevedono le future immissione in ruolo dei soli vincitori del concorso a cattedra.
Eppure questi docenti precari, oggi costretti a lavorare solo attraverso le graduatorie delle scuole e quindi in prevalenza con le supplenze di breve durata, hanno svolto un percorso formativo praticamente identico ai colleghi che si sono abilitati prima del 2009: prima attraverso i cosiddetti corsi riservati e successivamente frequentando positivamente le Ssis, le scuole specializzazioni universitarie rimaste in vita per un decennio.
Anief, pertanto, aderisce all’invito degli organizzatori di sostenere la manifestazione di domani, alla quale parteciperà con una delegazione guidata dal presidente nazionale, Marcello Pacifico: “L’esclusione dalle graduatorie ad esaurimento è palesemente ingiusta – spiega Pacifico – perché adottata su personale formato dallo Stato e quasi sempre con requisiti considerevoli di servizio alle spalle. Dopo aver dimostrato di essere funzionali all’organizzazione scolastica, ora il Governo gli volta le spalle: prima ‘blindando’ le GaE. E ora prevedendo, dopo il 2015, l’assorbimento dalla sola selezione diretta”.
“Il nostro sindacato tuttavia – continua il rappresentante Anief-Confedir – non si è mai arreso di fronte a certe prospettive nefaste: negli ultimi mesi siamo riusciti, attraverso il tribunale, a riaprire le graduatorie ad esaurimento per centinaia di precari ricorrenti. Altri 14mila stanno aspettando lo stesso esito: sono tutti quelli esclusi perché hanno svolto i Tirocini Formativi Attivi, i Percorsi Abilitanti Speciali istituiti presso le Università per abilitare all’insegnamento, le Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, i corsi abilitanti all’estero, e anche coloro che sono in possesso del diploma magistrale abilitante. Addirittura chi non ha aggiornato la domanda si è trovato illegittimamente escluso dall’ultimo aggiornamento triennale”.
“Sul giudizio dei tribunali, tra l’altro, non potrà non pesare l’imminente sentenza della Corte di Giustizia europea, sollecitata prima di tutti proprio dall’Anief quasi cinque anni fa, sul perdurante abuso di reiterazione dei contratti a termine adottato in Italia. Il futuro di tante decine di migliaia di docenti non può essere quello prospettato dai chi ora ci governa: se i giudici del Lussemburgo daranno ragione ai precari – conclude Pacifico – ne vedremo delle belle”.
Per approfondimenti:
Ancora una volta riaperte le graduatorie dei precari dal Tar Lazio
Il Governo pensa di esaurire le graduatorie dei precari, ma l’Anief le riapre in tribunale
La denuncia dell’Anief all’UE sull’abuso di precariato in Italia (La Repubblica del 16 gennaio 2010)