Secondo il giovane sindacato, nel decreto legislativo della Legge 107/15 sulla ‘istituzione del sistema integrato di educazione e d’istruzione dalla nascita sino a sei anni’ è necessario un sensibile aumento degli organici e l’introduzione di personale potenziato nell’infanzia. Tra le modifiche richieste, c’è anche quella di prevedere l’anticipo di un anno dell’obbligo scolastico in classi in compresenza (con docenti della scuola dell’infanzia e della primaria assieme) e la riapertura delle GaE a tutto il personale docenti abilitato, nonché l’assunzione di tutti gli idonei dei concorsi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sarebbe importante anticipare l’obbligo scolastico, inserendo l’ultimo dei sei anni del Sistema integrato nel primo del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Il fine risponde ai mutamenti culturali del nostro tempo, offrendo un servizio che valorizzi le potenzialità di bambini, i quali in questo modo vivono uno spazio relazionale e cognitivo più dinamici rispetto alle precedenti generazioni. La scelta, inoltre, pur mantenendo in 10 anni la durata del diritto-dovere alla formazione, allinea ai colleghi europei gli studenti italiani che conseguono il diploma in uscita dal sistema di istruzione e formazione secondaria.
Senza l’assunzione di 33mila maestri e di 2.500 educatori non avrà alcuna possibilità di riuscita la riforma della scuola dell’infanzia, riguardante la formazione dei bambini fino a 6 anni di età che frequentano le scuole statali. A sostenerlo è l’associazione sindacale Anief, in procinto di presentare una proposta articolata, attraverso la prevista audizione presso le commissioni parlamentari riunite: ricorda che la Legge 107/2015 ha escluso inspiegabilmente dal piano straordinario d’immissioni in ruolo (quasi 100mila assunzioni nel 2015) alcune categorie di lavoratori della scuola, tra cui proprio i docenti della scuola dell’infanzia.
Ora, attraverso il decreto legislativo sulla “istituzione del sistema integrato di educazione e d’istruzione dalla nascita sino a sei anni”, l’Atto 380, è giunto finalmente il momento di “riparare” a questo grossolano errore: l’opportunità per farlo è prevedere l’assunzione a tempo determinato su tutti i posti vacanti e disponibili, aggiungendo una quota di docenti “potenziatori”, per un totale di 33mila maestri dell’infanzia e della primaria, oltre che di 2.500 educatori, da ripartire a livello regionale in base alle esigenze.
Per il sindacato, “l’assunzione del personale” servirà anche “per l’attivazione dell’anno terminale del sistema integrato, del personale educativo e dell’infanzia in organico potenziato anche per gli anni scolastici successivi all’a. s. 2015/2016”. Gli emendamenti Anief alla delega, riassunti in una memoria sugli emendamenti proposti che verrà consegnata ai parlamentari, prevedono infatti anche il miglioramento dell’offerta formativa rivolta alla fascia di bambini tra 0 e 6 anni, grazie all’incremento del numero d’insegnanti ed educatori; ciò permetterebbe l’anticipo di un anno dell’obbligo scolastico, in cui i maestri dell’asilo nido coi colleghi della scuola dell’infanzia opererebbero in classi in compresenza.
Su quest’ultima necessità, Anief chiede di modificare l’ultimo anno della scuola dell’infanzia “prevedendo continuità con il progetto pedagogico del primo biennio della Scuola primaria, tenuto conto delle Indicazioni nazionali per il curricolo”. In tal modo, “fin dal primo anno di attuazione, il Piano assicura il servizio a tutti i bambini che frequentano l’anno terminale del Sistema integrato, in quanto accedono al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione”.
“La nostra modifica – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - intende anticipare l’obbligo scolastico inserendo l’ultimo dei sei anni del Sistema integrato nel primo del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Il fine risponde ai mutamenti culturali del nostro tempo, offrendo - pur senza derogare dalle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione - un servizio che valorizzi le potenzialità di bambini, i quali, in questo modo, vivono uno spazio relazionale e uno cognitivo più dinamici rispetto alle precedenti generazioni. La scelta, inoltre, pur mantenendo in 10 anni la durata del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, allinea ai colleghi europei gli studenti italiani che conseguono il diploma in uscita dal sistema di istruzione e formazione secondaria”.
Anief ritiene inoltre indispensabile attuare con celerità, con la prossima “finestra” prevista per le graduatorie d’istituto, la riapertura delle Graduatorie a Esaurimento, con l’intento di permettere l’inserimento – in fascia aggiuntiva - di tutto il personale abilitato, ma rimasto sinora escluso. Le richieste prevedono pure la copertura dei posti della scuola dell'infanzia per l'attuazione del piano d’azione nazionale per il sistema integrato, anche avvalendosi dell’utilizzo dei candidati inseriti nella GaE, per il medesimo grado di istruzione, come risultante alla data di entrata in vigore della presente legge - estesa anche al personale della primaria da assumere, come già detto, in compresenza nell’ultimo anno del sistema integrato.
Fondamentale è poi favorire l’assunzione di tutti i vincitori e idonei dei concorsi pubblici svolti negli ultimi anni, ma rimasti sinora ancora incredibilmente esclusi delle immissioni in ruolo, senza certe prospettive di assunzione a tempo indeterminato, pur in presenza di posti vacanti e disponibili. A livello di utenza, infine, Anief ha chiesto un’ulteriore modifica alla delega, perché venga introdotto un tetto massimo del costo in capo alle famiglie degli alunni iscritti nelle scuole statali da 0 a 6 anni.
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