Sono passati 4 anni dalla riforma della cosiddetta “Buona Scuola” che ai sensi del comma 68 della l. 107/2015 istituiva l’organico dell’autonomia in cui far confluire i posti comuni, i posti per il sostegno e i posti per il potenziamento dell’offerta formativa, di cui all’art. 1, comma 63, L. 107/2015. #OperazioneVerità6 lanciata da Anief è volta a indagare sul numero delle unità del personale docente utilizzato sui posti di potenziamento, i criteri di assegnazione alle attività di potenziamento dell’offerta formativa prevista nel PTOF e soprattutto a verificare per quanti giorni il personale di potenziamento è stato impiegato finora in attività di supplenza. Marcello Pacifico (Anief): “Invitiamo le Rsu a richiedere all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. la lettera con la quale rivolgersi al dirigente scolastico, così da avere informazioni dettagliate”
Con l’introduzione della Buona Scuola viene superata la logica binaria tra organico di diritto e organico di sostegno e viene creata la figura del potenziatore. Sono tanti gli epiteti con cui il docente potenziatore viene denominato: tappabuchi, docente depotenziato, docente di serie B e purtroppo la faccenda nasconde un fondo di verità. Il dirigente scolastico non può arbitrariamente assegnare un docente dell’organico di diritto spostandolo su quello di potenziamento, ma deve necessariamente seguire dei precisi criteri che vengono stabiliti dal Consiglio d’Istituto e successivamente deliberati dal Collegio dei Docenti. Se gli organi deliberanti approvano progetti legati all’ampliamento dell’offerta formativa che rientrano nel PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), allora il DS può decidere quali docenti assegnare alle classi e quali affidare al cosiddetto organico di potenziamento.
In realtà, benché la situazione descritta dovrebbe essere la regola, non sempre ciò avviene; infatti le stesse mansioni dei docenti possono essere messe in discussione dai dirigenti scolastici che talvolta possono snaturare l’essenza delle indicazioni normative contenute a partire dal comma 63 della Legge 107/2015. Infatti i potenziatori non fanno parte del consiglio di classe e, conseguentemente delle commissioni d’esame, non svolgono un insegnamento curricolare, ma attività rivolte a gruppi di alunni o anche a un’intera classe, al fine di ampliare l’offerta formativa (obiettivi indicati nei commi 7-85 della L. 107), per cui in sede di scrutinio non possono esprimere un’autonoma valutazione attinente a una disciplina curricolare. Numerosissime le segnalazioni arrivate al nostro sindacato, poiché le attività di potenziamento previste dal PTOF sono state messe da parte a vantaggio delle supplenze e di attività non previste dalla legge, come la partecipazione ai consigli di classe/interclasse e gli scrutini ai quali, su indicazione del dirigente scolastico, i docenti potenziatori hanno partecipato nel primo quadrimestre, ma non nel secondo.
A parere del nostro sindacato è sempre più evidente il fallimento della riforma della scuola. Il potenziamento degli istituti, uno dei punti più importanti della Buona Scuola, che doveva servire a rendere gli istituti autonomi non più solo sulla carta e a produrre progetti e attività deliberate dai collegi dei docenti attraverso il PTOF, si sta rivelando nella sua vera veste, cioè un contenitore da riempire a piacimento.
Per questo motivo #OperazioneVerità6 si propone di lanciare un’accurata indagine per visionare, attraverso la lente del diritto, il numero delle unità di personale docente utilizzato sui posti di potenziamento, i criteri di assegnazione alle attività di potenziamento dell’offerta formativa prevista nel PTOF e soprattutto per capire quanti giorni il personale di potenziamento è stato impiegato in attività di supplenza negli anni scorsi.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, esorta tutte le Rsu a richiedere all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. la lettera con la quale rivolgersi al dirigente scolastico così da avere informazioni dettagliate. Lo scopo di questa azione sindacale è perfezionare i servizi scolastici per una piena valorizzazione professionale del personale docente, mettendo sempre al centro la formazione e la sicurezza dei nostri giovani. Si tratta di una battaglia fondamentale che vuole migliorare il livello dell’attività didattica dopo i maldestri progetti riformatori che hanno accelerato l’immiserimento della scuola e l’abbandono ad un destino di spesa improduttiva da tagliare in continuazione”.
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