(ANSA) - ROMA, 05 GEN - Per Marcello Pacifico, leader dell'Anief, la scuola non è pronta alla ripartenza del 7 gennaio, "non si è fatta un'indagine sulla diffusione del virus tra gli studenti e tra il personale come si era previsto quest'estate quando i casi di contagio erano il 3% di quelli registrati in questi giorni". Per Pacifico "bisogna intervenire e subito su autonomie scolastiche, plessi, classi e organici. Deve essere innalzato il rapporto alunni-personale scolastico e rendere prioritaria la vaccinazione volontaria di insegnanti, Ata, educatori". Per quanto concerne gli organici, il sindacalista ha detto che è necessario "approfittare di questa emergenza per ripensare all'attribuzione degli organici in base alle esigenze del territorio, senza più ricorrere alla supplentite, per sbloccare i trasferimenti e non utilizzare più posti in deroga sul sostegno". (ANSA).
"Bisogna adeguare la retribuzione al costo dell'inflazione registrata negli ultimi dodici anni. Le buste paga degli insegnanti non soltanto sono inferiori a quelle dei colleghi europei ma sotto ancora di dieci punti rispetto al costo della vita. Né sono state riconosciute specifiche indennità di rischio biologico o di burnout. Come sindacato continuiamo a dire che non si può parlare di valorizzazione del personale scolastico senza aumento degli stipendi, con inserimento anche dell'indennità di rischio collegata al Covid-19. Per noi è necessario incrementare gli stipendi mediamente di almeno 250 euro al mese, quindi di 3 mila euro l'anno; tale esigenza deve essere accompagnata a quella di abbattere la precarietà, oltre a quella della cancellazione dei tagli draconiani della Legge 133/2008". Lo dice il presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico. (ANSA).
"La Legge di Bilancio 2021 porta delle risorse non sufficienti per rinnovo contrattuale dei lavoratori della scuola: per il triennio 2019-2021 dei settori della pubblica amministrazione sono stanziati infatti 400 milioni di euro che si aggiungono ai 3.335 già disposti con le leggi di bilancio del 2019 e 2020 per un totale complessivo di 3.775 milioni di euro. Tuttavia, le risorse effettivamente disponibili per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego ammontano a poco più di 3,2 miliardi. Alla fine della fiera, per il comparto scuola, che conta oltre un milione di buste paga, la cifra messa a disposizione per il rinnovo contrattuale comporta un aumento degli stipendi in percentuale di circa il 3,5%, ovvero 83 euro medi mensili lordi: una cifra, quindi, che fa il paio con quella di due anni fa, quando si registrò, in occasione dell'unico rinnovo contrattuale dell'ultimo decennio, un incremento del 3,48%, che portò infatti 85 euro medi lordi". A sostenerlo è il sindacato Anief. "Certo, alla fine molti insegnanti porterebbero a casa in più altri 100 euro (ma solo fino a 28mila euro di redditi) derivanti dal taglio all'Irpef che viene rifinanziato dalla stessa Legge di Bilancio. Ma i patti erano altri, pure con i precedenti ministri della Funzione Pubblica e gli stessi Bussetti e Fioramonti. Come sindacato - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato Anief - abbiamo sempre evidenziato l'anomalia degli stipendi della scuola. Con gli aumenti accordati si arriverebbe comunque ad assegnare dei compensi mensili ancora inferiori di sette punti all'aumento del costo della vita registrato nell'ultimo decennio, ma almeno con la possibilità dell'elemento perequativo, a copertura dei redditi più bassi dello Stato". (ANSA).
"Nell'anno caratterizzato dall'emergenza coronavirus è stato possibile pure convincere il governo a integrare i posti con l'organico cosiddetto Covid, pari a 70.000 posti in più tra docenti e amministrativi. La didattica a distanza ha segnalato nuove disparità di genere, di luoghi ed economiche: la sfida del 2021 sarà quella di superare questi limiti e puntare alla valorizzazione del personale, a iniziare da quello precario, stipulando un contratto con aumenti in linea con gli stipendi europei e che preveda possibilità di carriera". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
"Rimane il rammarico per i troppi provvedimenti mancati, che lasciano tante categorie di personale scolastico in una situazione di limbo e troppi precari senza prospettive di stabilizzazione". A dirlo il presidente Anief Marcello Pacifico commentando le misure previste per la scuola dalla Manovra di bilancio 2021. A questo punto è bene che si agisca al meglio con i fondi del Recovery plan, a partire da una migliore distribuzione e composizione delle classi, sia per rendere possibile il distanziamento sociale, così da evitare la diffusione del Covid-19 almeno fino alla prossima primavera, sia perché un numero contenuto di allievi comporta un'offerta formativa migliore e maggiori garanzie di sicurezza in generale''.
A pochi giorni dall’arrivo delle prime dosi, si accende il dibattito sulle modalità della campagna vaccinale. Il personale scolastico, in caso di obbligo, può rifiutarsi di sottoporsi a vaccinazione per prevenire il Covid19? Secondo Pietro Ichino, giurista e docente ordinario di Diritto del Lavoro all’università di Milano, “se la vaccinazione è disponibile, l’amministrazione scolastica può esigere la vaccinazione come misura di sicurezza, nell’interesse dei colleghi insegnanti e degli studenti. L’insegnante che rifiuti di adempiere questa disposizione – ha detto ad Orizzonte Scuola - , se impartita da chi ne ha il potere/dovere, può concordare la sospensione dall’insegnamento (senza stipendio) fino alla fine della pandemia; altrimenti può essere licenziato”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il vaccino non deve essere obbligatorio per i dipendenti pubblici ma rappresentare comunque un’opportunità cui volontariamente aderire. Certamente, tra le categorie prioritarie insieme al personale sanitario dovrebbe essere inserito quello scolastico perché più a rischio contatti pubblici”.
Miriadi di sentenze vinte, anche in Cassazione, centinaia di emendamenti ai progetti di legge, partecipazione attiva ai tavoli di contrattazione per la stipula di accordi nazionali sulla scuola, ma anche le storiche vertenze sulla parità di trattamento dei precari, sul riconoscimento dell’intera anzianità di carriera e sugli scatti di anzianità, sulla necessità estrema di assumere su tutti i posti vacanti mentre si veleggia verso l’ennesimo record della vergogna di supplenti annuali, sul sostegno negato ai disabili. Sono i punti salienti che hanno contraddistinto il 2020 del sindacato Anief: un anno in cui la scuola è stata piegata dal Covid19, di fronte al quale gli insegnanti e il personale tutto della scuola hanno comunque saputo reagire con la professionalità che li contraddistingue, dando l’ennesima dimostrazione di grande attaccamento al lavoro e al bene degli alunni.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
Si è appena concluso l'incontro tra il MI e le organizzazioni sindacali su 'Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento': per il ministero era presente la viceministra Anna Ascani, la delegazione Anief era composta dai segretari generali Daniela Rosano e Andrea Messina. La definizione dei percorsi per il conseguimento di competenze trasversali (pcto) e per lo sviluppo della capacità di orientarsi nella vita personale e nella realtà sociale e culturale è stata definita con chiarezza dalle linee-guida formulate dal Miur ai sensi dell'articolo 1, comma 785, legge 30 dicembre 2018, numero 145, che modificava in parte l'alternanza scuola-lavoro, così come definita dalla legge 107/2015