Accolte le sole richieste dell’ANIEF riguardo gli specializzandi che avevano congelato la SSIS. Immettiamo in ruolo tutti i precari per qualificare la loro professionalità. 

L’Anief, pur rivendicando che il nuovo regolamento firmato dal ministro Gelmini tiene finalmente conto - dopo un’incredibile agonia di due anni - degli specializzandi che hanno congelato la SSIS e che sono dovuti ricorrere al TAR Lazio per reclamare tale diritto (richiesta ribadita con insistenza negli ultimi incontri del MIUR), ritiene che l’impianto complessivo della riforma squalifica il precedente sistema di formazione iniziale nell’attuale forma transitoria - e unica per ora percorribile - dell’anno di tirocinio attivo (TFA).

Non si può dichiarare di passare dal sapere al saper fare quando si riducono nei fatti la metà delle ore precedentemente riservate nelle SSIS alla didattica, all’approfondimento disciplinare e al tirocinio pratico nelle scuole o si squalifica la preparazione del docente di sostegno (dove si passa da 400 a 75 ore), anticamera per la cancellazione della sua figura specifica (dopo i recenti attacchi nella stampa nazionale).

Non si può affermare di aver fermato la piaga del precariato quando si alimenta un nuovo precariato con il millantato rigido canale di accesso a numero programmato che, in realtà, nel fotocopiare le modalità di accesso alle SSIS, ha dimostrato di esser fallimentare perché la politica e il sindacato, negli ultimi dieci anni, hanno voluto abilitare 100.000 docenti specializzati soltanto per tenerli disoccupati e mortificarne la professionalità.

Né si può riproporre un nuovo doppio canale che riproponga nella sostanza nuove discriminazioni tra i precari della scuola con un canale preferenziale riservato ai nuovi abilitati e dai forti dubbi di costituzionalità.

A niente è servito il parere del consiglio di stato riguardo l’immissione in sovrannumero ai corsi del TFA di migliaia di colleghi che per anni hanno lavorato nelle scuole dalle graduatorie d’istituto senza abilitazione, e dispiace aver assistito in Parlamento all’apprezzamento unanime per il lavoro svolto dalle migliaia di supervisori di tirocinio e di tutors delle SSIS e dover costatare che la loro professionalità è trascurata nella selezione dei nuovi tutors organizzatori e coordinatori, quando per la prima volta si poteva dare un chiaro cenno al primo serio esempio di progressione di carriera nel corpo docente. Su questi due aspetti siamo pronti ad aprire un contenzioso seriale al TAR Lazio.

E dispiace vedere mortificato il titolo di dottore di ricerca che pure sembrava esser riconosciuto in una qualche forma nell’esame di accesso al TFA.

Tutto cambia perché niente cambi, ma questa volta ci sembra che si ritorni indietro nel baratro, con una nota amara su un possibile nuovo sistema di reclutamento (v. dichiarazione Gelmini o Dalmaso) che, nelle intenzioni di qualche partito (Goisis) e sindacato (v. le memorie depositate in Parlamento) e in vista della prossima campagna elettorale potrebbe favorire il clientelismo, il nepotismo, il localismo a discapito della qualità, del merito e della parità di accesso di tutti i cittadini alla pubblica amministrazione come la nostra costituzione impone. Davanti alle elezioni, in effetti, un concorsone, la chiamata diretta, l’albo regionale non si negano a nessuno … e pazienza, se, intanto, chi si abilita in Spagna può essere inserito nelle graduatorie italiane dopo aver versato un pesante obolo in denaro, mentre chi si abilita in Italia non può insegnare e deve ricorrere al TAR per reclamare giustizia e per non essere trattato come straniero in casa sua.

Cominciamo a inserire nelle graduatorie ad esaurimento le migliaia di docenti che hanno conseguito l’abilitazione quest’anno presso le accademie, i conservatori e le facoltà di scienze della formazione primaria, e magari, immettiamoli pure in ruolo insieme agli altri precari, ma senza tagli, se no, ci vorranno 16/17 anni prima di assorbire tutto il precariato, a meno di non creare altri precari con il nuovo TFA.

Soltanto così si risponde alla richiesta del presidente Napolitano di una scuola di qualità e di merito. Basta mortificare la professionalità dei docenti precari della Scuola, senza di loro, la Scuola dovrà essere chiusa.

 

Approvate nel parere del Senato le richieste dell’ANIEF sulla valorizzazione della componente scolastica nel consiglio di corso di tirocinio, dell’esperienza acquisita per l’individuazione dei tutors e sulla scadenza delle vecchie lauree.

Tra le osservazioni si legge: 

2. si registra la diffusa richiesta di garantire una rappresentanza più equilibrata delle due componenti, scolastica ed universitaria, all'interno del consiglio nel corso di tirocinio e nella commissione esaminatrice;

3. si suggerisce l'individuazione di meccanismi certi e rigorosi di selezione per i tutor stabilendo nel contempo la durata temporale dell'incarico che deve tener conto sia dell'esperienza professionale acquisita che del collegamento con la specifica realtà disciplinare di insegnamento;

7. si raccomanda di evitare che le lauree conseguite in base al vecchio ordinamento vengano a "scadere" e, nel contempo, di assicurare che le conoscenze disciplinari degli abilitati siano allineate alle nuove classi di concorso in via di definizione.

L’ANIEF, ad ogni modo, si dichiara delusa per l’assenza di un riferimento esplicito alla conferma in servizio presso i TFA dei supervisori di tirocinio in qualità di tutors coordinatori, così com’era emerso unanimemente durante il dibattito parlamentare affrontato dopo il nostro intervento, all’accesso in soprannumero senza alcuna prova di esame dei precari che hanno 360 giorni di servizio, hanno congelato le SSIS, hanno svolto attività di ricerca, hanno conseguito un’abilitazione, che provocherà certamente un contenzioso nei tribunali. Speriamo che il testo definitivo sia approvato con le modifiche richieste e nel più breve tempo possibile.  

 

Il parere

Martedì 22 giugno l’ANIEF ha avuto un’audizione in VII Commissione Cultura del Senato.

Nel corso del suo intervento, il coordinatore dei Supervisori, Salvo Siciliano, prendendo le mosse da quanto ottenuto nei pareri espressi dall’opposizione (PARERE ALTERNATIVO) e dalla maggioranza (PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE) in VII Commissione Cultura della Camera, ha chiesto che –nel parere che dovrà esprimere la VII Commissione del Senato- venisse reso più esplicito il riferimento ai supervisori di tirocinio, prevedendo la loro utilizzazione nel nuovo sistema di formazione e la soppressione della clausola vessatoria della non rinnovabilità dell’incarico, visto il consenso unanime di maggioranza ed opposizione sulla necessità di non disperdere le competenze acquisite.

 

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVO - ALLEGATO 2

“… preso atto che lascia interdetti la rigida previsione di una durata massima di 4 anni dell'incarico tutoriale e la sua assoluta non prorogabilità che rischia di disperdere e non valorizzare le competenze e la professionalità acquisite. Parrebbe invece opportuno prevedere la valutazione del titolo di supervisore di tirocinio (di cui alla legge 3 agosto 1998, n. 315), come titolo preferenziale per la selezione futura di tutor coordinatori e di tutor organizzatori.”

 

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE _ ALLEGATO 3

“… esprime PARERE FAVOREVOLE con le seguenti condizioni:

11) al medesimo articolo 10, al comma 4, occorre garantire una rappresentanza equilibrata della componente scolastica e di quella universitaria nell'ambito del consiglio del corso di tirocinio;

12) all'articolo 11 è necessario prevedere per i tutor meccanismi certi e rigorosi di selezione e di premialità;

13) all'articolo 11, comma 5, occorre chiarire se i tutor uscenti possono ricorrere alle selezioni per non disperdere aprioristicamente professionalità acquisite…”.

 

 

Richiesti un canale unico di reclutamento dalle GaE, corsi on-line per i già abilitati, valutazione del titolo dei supervisori di tirocinio nel concorso per tutor coordinatori e organizzatori. In audizione, ieri, la delegazione composta dal Presidente Marcello Pacifico, dal Coordinatore Supervisori di Tirocinio Salvatore Siciliano, e dalla vice-coordinatrice Lazio Daniela Pietrasanta, ha depositato una memoria alla luce del parere che sarà discusso oggi e che è stato ripreso nel dibattito parlamentare. Presentata anche una nota sui centri di educazione per gli adulti.

Durante l’illustrazione delle proposte da inserire come osservazioni e condizioni nel parere della Commissione, abbiamo segnalato come il regolamento, nel rispetto della legge delega, debba propriamente trattare soltanto il TFA (fase transitoria) e non il nuovo sistema delle lauree abilitanti (fase a regime), e il sistema di reclutamento, totalmente assente. Il numero programmato, infatti, è lo stesso attivato presso le SSIS, cosicché appare veramente inutile prevedere doppi o tripli canali, albi regionali o chiamate dirette per il nuovo personale abilitato, che deve essere inserito nelle graduatorie ad esaurimento attualmente vigenti al fine di non creare una nuova guerra tra i poveri docenti. La posizione è stata ferma e chiara, visto la richiesta di un doppio canale avanzata da alcune OO. SS., offensiva per i 200.000 precari inseriti nella GaE. Analogamente si è richiesto anche l’inserimento nelle stesse graduatorie del personale che si è iscritto nei corsi universitari delle Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, dei Conservatori, delle Accademie, durante la sospensione delle SSIS e di tutto il personale abilitato, visto che è possibile, comunque, continuare a conseguire un’abilitazione all’estero. A tal proposito, si è sottolineata la necessità di attivare anche corsi in modalità teledidattica per consentire al personale già abilitato di conseguire altre abilitazioni e le specializzazione su sostegno, visti i tagli, le atipicità e il prossimo accorpamento delle classi concorsuali. È chiaro, comunque, che l’intero sistema della formazione iniziale non si può reggere sul volontariato dei tutores coordinatori o sul semplice incardinare i nuovi corsi in quelli attivi presso le Facoltà; pertanto, si è richiesto un finanziamento certo e aggiuntivo al FFO e al Fondo d’Istituto delle Scuole per finanziare le attività di insegnamento e di tirocinio. Sul sostegno, è evidente che i pochi crediti previsti non possono in alcun modo fornire la preparazione adeguata come nei precedenti corsi di 400 o di 800 ore delle SSIS (come la FISH ha ribadito), cosicché bisogna specificare che riguardano soltanto competenze aggiuntive per i docenti curricolari e non sostitutive dei posti di sostegno attivati. Stesso discorso sull’insegnamento delle materie artistiche e musicali dove si sono richiamate alcune puntualizzazioni. Nel richiamare anche l’importanza dell’accesso in soprannumero del personale che ha conseguito un dottorato di ricerca, ha congelato l’iscrizione alle SSIS, ha svolto 360 giorni di servizio (dove si sono condivisi alcuni punti della relazione dell’ADIDA), si è richiamata la necessità di valutare anche tali titoli, come l’attività didattica svolta negli atenei. Inoltre, si è richiamata la necessità di garantire ai laureati del vecchio ordinamento la possibilità di accedere al TFA e ai nuovi corsi di laurea. Infine, si è ribadito la necessità di valorizzare le professionalità già formate presso le SSIS, a partire dai supervisori di tirocinio che hanno superato un pubblico concorso e che dovrebbero essere individuati come tutores coordinatori e organizzatori, o almeno, aver riconosciuto il loro titolo come preferenziale nell’accesso alle nuove figure, anche nei termini di una reale progressione di carriera. In conclusione, si è rimarcata, comunque, la necessità di un avvio immediato del TFA per consentire al personale laureato di poter conseguire l’abilitazione visto il blocco esistente da un biennio.

 

Link utili e documenti:

Il resoconto del dibattito parlamentare dopo le audizioni

I punti da inserire come osservazioni e condizioni

La memoria dei supervisori di tirocinio

La nota sui centri di educazione degli adulti