La piattaforma Spid è stata riattivata e sono adesso presenti le somme residue dell’anno scolastico precedente. Ricordiamo che gli importi e/o i buoni generati ma non spesi, relativi allo scorso anno scolastico, vanno destinati entro il 31/08/2018. Rendi competitivo il tuo curriculum, implementandolo con abilità e competenze specifiche e funzionali alle attività scolastiche alle quale aspiri.
La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli il 14 sera ha apposto la sua firma al decreto con le modalità di svolgimento del prossimo Concorso per il reclutamento di docenti di scuola secondaria, aperto a chi è già in possesso di abilitazione. Il provvedimento necessita ora soltanto della registrazione alla Corte dei conti e dell’emanazione da parte del Ministero. “Il decreto firmato – spiega Valeria Fedeli – riguarda la prima di tre selezioni che stiamo avviando in base a quanto previsto da uno dei decreti attuativi della legge 107 varati ad aprile, che disegna un nuovo modello di reclutamento per fare in modo che ci siano tempi certi e percorsi definiti per diventare insegnanti”.
La conoscenza della lingua inglese è divenuta obbligatoria per tutti i concorsi pubblici e non sarà consentito scegliere una qualsivoglia lingua straniera di preferenza: l’inglese sarà valutato in dalle commissioni giudicatrici. In alcuni bandi di concorso, potrebbero talvolta essere richieste altre lingue straniere. Ha innescato numerose polemiche il fatto di richiedere i requisiti obbligatori per partecipare al concorso Inps, in particolare l’obbligatorietà, per l’ammissione, di essere in possesso di una Certificazione B2. Questa richiesta perentoria ha generato un notevole malcontento tra coloro che aspiravano – e aspirano – a partecipare al concorso, perché in circa un mese di tempo è molto difficile prepararsi adeguatamente se non si ha già una conoscenza pregressa dell’idioma.
Come affermato dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli: “L’alternanza scuola-lavoro è un’innovazione didattica importante. È uno strumento che offre alle studentesse e agli studenti la possibilità di acquisire competenze trasversali e consente loro di orientarsi con più consapevolezza verso il loro futuro di studi e lavorativo. L’alternanza è uno strumento in cui crediamo profondamente. Anche per questo, come Ministero, lavoriamo per elevare ulteriormente la qualità dei percorsi offerti, mettendo al centro, come ho ribadito il 10 ottobre in audizione in Parlamento, le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Su questo punto garantiamo il massimo impegno e anche la massima fermezza di intervento in caso di situazioni in cui il patto formativo che sta alla base dell’alternanza sia violato, impedendo a studentesse e studenti di fare un percorso significativo, innovativo e di qualità. Stiamo mettendo in campo strumenti concreti che vanno in questa direzione e che ci consentiranno un costante monitoraggio e controllo perché la qualità formativa è decisiva”. Gli intenti sono ineccepibili, purtroppo alcune volte i risultati non sono stati quelli sperati.
Lo schema di decreto sul riordino del reclutamento dei docenti per il prossimo triennio esclude l’assunzione dei precari abilitati, ignorati dal piano straordinario di assunzioni, e di chi ha partecipato all’ultimo concorso a cattedra. Nessuna soluzione per i laureati che potevano misurare il loro merito e non possono conseguire l’abilitazione. Inoltre, i futuri tirocinanti lavoreranno senza aver riconosciuta la loro professionalità. Non si può prevedere una fase transitoria, senza tener conto di quanto accade nelle scuole per garantire la continuità didattica.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non si può prevedere una fase transitoria per il reclutamento senza tener conto di quanto accade nelle scuole per garantire la continuità didattica. È impensabile continuare a tenere fuori la porta, praticamente nello stato di precari a vita, i tanti docenti che oggi garantiscono la regolarità delle lezioni nelle nostre scuole. Vale la pena ricordare che tra i 100mila docenti precari, che oggi ancora sottoscrivono una supplenza annuale o fino al termine delle lezioni, ben l’80% sono supplenti iscritti nelle graduatorie d’istituto: tutti insegnanti abilitati con lo stesso percorso e con le medesime modalità di chi li ha preceduti attraverso le Ssis fino al 2011. Ecco perché il sindacato continua a chiedere la tutela di chi lavora nelle scuole, nelle aule dei tribunali come al Parlamento.