Le prove, fissate per il 25 e 26 maggio prossimi, potranno essere svolte solo dagli abilitati all’insegnamento che verseranno (nella maggior parte dei casi entro la metà di maggio) una tassa maxi, anche di 200 euro: questa è la cifra che dovranno accollarsi, a esempio, in Sicilia, all’ateneo Kore di Enna, ma anche i candidati che tenteranno l’accesso al Tfa sostegno presso le Università di Macerata e Urbino. Considerando che la media della tassa dell’ultimo ciclo era attorno ai 100 euro, non si comprendono proprio i motivi di questa impennata. Poi ci sono i costi di frequenza, che nei quattro atenei siciliani sono di 3.700 euro.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sono cifre davvero troppo alte. Anche perché per il futuro, in base ai decreti legislativi della Legge 107 del 2015 su reclutamento e sostegno, è una spesa di cui si farà carico lo Stato, inglobandola nella formazione triennale dei vincitori di concorso. Questo significa che mentre è stata approvata la riforma, con l’introduzione dei FIT, la Formazione Iniziale e Tirocinio, il Tfa continua a costare sempre più caro. Ma l’errore è anche quello di obbligare a partecipare a questi test pre-selettivi i candidati risultati idonei al precedente Tfa. Mentre, in occasione del secondo ciclo Tfa sostegno a coloro che risultavano in questa situazione era stato permesso di accedere direttamente ai corsi.
Anief ricorda che per iscriversi al corso di preparazione alle prove di accesso al TFA III ciclo SOSTEGNO, organizzato in collaborazione con Eurosofia, c’è tempo fino all’8 Maggio.
La riforma della Buona Scuola e il nuovo Governo non hanno cambiato l’approccio negativo di chi amministra la scuola nei confronti dei candidati a diventare insegnante: è notizia di oggi del sensibile incremento dei costi che gli aspiranti docenti di sostegno devono sostenere, sia per svolgere il quiz pre-selettivo per l’accesso al corso di specializzazione, il Tfa Sostegno terzo ciclo, sia per coloro che frequenteranno le lezioni. Le prove, fissate per il 25 e 26 maggio prossimi, potranno essere svolte solo dagli abilitati all’insegnamento che verseranno (nella maggior parte dei casi entro la metà di maggio) una tassa maxi, anche di 200 euro: questa è la cifra che dovranno accollarsi, a esempio, in Sicilia, all’ateneo Kore di Enna, ma anche i candidati che tenteranno l’accesso al Tfa sostegno presso le Università di Macerata e Urbino.
Considerando che la media della tassa dell’ultimo ciclo era attorno ai 100 euro, non si comprendono proprio i motivi di questa impennata. Ancora di più perché alcuni atenei hanno mantenuto la tassa di un paio d’anni fa, anche molto al di sotto dei 100 euro. “Il contributo (150 o 200 euro) richiesto in Sicilia – scrive oggi La Repubblica - è tra i più alti. A Perugia, per sostenere il test, occorrerà pagare 60 euro e 90 a Genova. In diversi atenei la richiesta è tonda: 100 euro. All’università Suor Orsola Benincasa di Napoli il contributo sale a 160 euro. E solo nelle Marche (Macerata e Urbino) per sedersi a svolgere il quizzone di 60 domande si pagheranno 200 euro”.
Anche i costi per frequentare il Tirocinio formativo attivo, che sosteranno solo gli ammessi, hanno subìto un incremento ingiustificato: sempre in Sicilia, i “quattro atenei siciliani (Palermo, Catania, Messina e Enna) che in totale metteranno in palio 1.185 posti su un totale nazionale di 9.949” hanno fissato il costo del corso a 3.700 euro. Complessivamente, considerando anche la tassa maggiorata per l’accesso ai corsi, si arriva a chiedere quasi 4mila euro a precario.
“Per un precario della scuola che vuole intraprendere questa professione – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è una cifra davvero troppo alta. Anche perché per il futuro, scorrendo i decreti legislativi della Legge 107 del 2015 su reclutamento e sostegno, è una spesa di cui si farà carico lo Stato, inglobandola nella formazione triennale dei vincitori di concorso. Questo significa che mentre è stata approvata la riforma, con l’introduzione dei FIT, la Formazione Iniziale e Tirocinio, il Tfa continua a costare sempre più caro”.
“Ma le incongruenze non riguardano solo i costi di accesso e frequenza dei corsi di specializzazione: c’è da rimarcare anche il fatto che a questi test pre-selettivi, del terzo ciclo Tfa sostegno, dovranno presentarsi anche i candidati risultati idonei al precedente Tfa. Mentre, in occasione del secondo ciclo Tfa sostegno a coloro che risultavano in questa situazione era stato permesso di accedere direttamente ai corsi. L’errore è presente nel Decreto Ministeriale n. 948/2016, che permette l'iscrizione in soprannumero al corso di specializzazione, senza far sottoporre i candidati nuovamente alle prove preliminari, solo ai vincitori della selezione precedente e che per vari motivi non hanno avuto modo di svolgerlo. In quel decreto, è stato previsto che coloro che sono risultati già idonei dovranno ora partecipare di nuovo alla prova preselettiva. Pagando anche 200 euro. Per Anief – conclude Pacifico - questa esclusione risulta chiaramente illegittima e ha presentato ricorso nei tempi previsti”.
Anief ricorda che per accedere al corso di preparazione alle prove di accesso al TFA III ciclo SOSTEGNO, organizzato in collaborazione con Eurosofia, c’è tempo fino all’8 Maggio.
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