I motivi dell’ulteriore ritardo sono conseguenti alle modifiche richieste dal Consiglio di Stato, poi il nuovo testo del Dpcm dovrà essere vagliato dalla Corte di Conti e solo dopo arriverà in Gazzetta Ufficiale. Per accedere all’Anticipo pensionistico più favorevole bisognerà attendere alcune settimane, ma la data di avvio, a prescindere dalla data di invio della domanda (con scadenza probabilmente spostata dal 30 giugno al 31 luglio), rimarrà quella originaria, ovvero il primo maggio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le agevolazioni pensionistiche spettanti a chi svolge un lavoro usurante andavano allargate e tutti i livelli d'insegnamento. Per quanto riguarda l’Ape volontaria, con i lavoratori costretti a restituire anche 400-500 euro per vent’anni in cambio di tre anni e mezzo di anticipo della pensione, continuiamo a mantenere fortissime perplessità. Ricordiamo che stiamo parlando di pensioni già iper-penalizzate dal nuovo modello di calcolo contributivo, introdotto sempre dalla riforma Monti-Fornero. È bene che i lavoratori si sappiano districare in questo ginepraio di leggi e novità sui requisiti e sulle prospettive pensionistiche: per questo motivo abbiamo predisposto un servizio di consulenza ad hoc.
Il giovane sindacato ha siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato. Altri servizi sono rappresentati dalla compilazione ed elaborazione del modello 730, Isee e ogni pratica di natura fiscale: domande di pensioni, disoccupazione e assistenza previdenziale. È possibile inoltre presentare la prossima dichiarazione dei redditi e usufruire di tutti i servizi fiscali. Per trovare la sede più vicina a teclicca qui. Per Info: Cedan, Via Rosario Salvo, 96, Palermo; tel. 091 424272, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ancora un rinvio per chi è interessato a presentare domanda per lasciare il lavoro a 63 anni attraverso l’Ape. Dopo lo slittamento dell’Anticipo pensionistico volontario, anche la versione Social rimane intrappolata nelle reti della burocrazia: il decreto attuativo del presidente del Consiglio, che per volontà del Governo sarebbe dovuto entrare in vigore il 1° maggio, ha subìto diversi rilievi dal Consiglio di Stato. Ciò comporta la necessità di introdurre delle modifiche al testo, che poi dovranno essere inviate alla Corte dei Conti. Solo dopo quest’ultimo disco verde potremo assistere alla pubblicazione del Dpcm in Gazzetta Ufficiale e adottare le nuove norme. Lo slittamento non sarà di pochi giorni, come vuol far credere il Governo, ma potrebbe spostare in avanti l’avvio del’Ape Social di non poche settimane.
“Secondo il parere presentato dal Consiglio di Stato – scrive la stampa specializzata - il decreto attuativo sull’Ape social sarebbe privo della 'copertura legislativa' necessaria ad estendere la platea dei beneficiari agli operatori agricoli e ai disoccupati da almeno tre mesi che non possiedono i requisiti per la Naspi, l’ammortizzatore sociale entrato in vigore nel maggio del 2015, sostituendo l’Aspi. In base ai rilievi di Palazzo Spada infatti, occorre modificare la norma per consentire l’estensione, come già fatto per il calcolo dei sei anni (da calcolare nell’arco dei sette anni precedenti alla domanda, per il riconoscimento del lavoro gravoso che consente l’accesso all’Ape sociale). Nonostante ciò i beneficiari della misura dovrebbero rimanere gli stessi già individuati nella legge di bilancio, vale a dire disoccupati, invalidi, caregivers e lavoratori che hanno svolto mansioni gravose o usuranti”. Tra queste ultime, figurano anche le educatrici degli asili nido e i maestri della scuola dell’infanzia.
“Un’altra modifica importante richiesta dal Consiglio di Stato riguarda il limite, attualmente fissato al 30 giugno 2017, entro il quale gli aspiranti beneficiari possono maturare i requisiti necessari per accedere all’APE social. Dato il pesante ritardo del decreto attuativo infatti, secondo i magistrati la tempistica sarebbe diventata “irragionevolmente breve”. La scadenza potrebbe dunque slittare dal 30 giugno al 31 luglio”. Inoltre, “la data di decorrenza di Ape Social e quota 41, a prescindere dalla data di invio della domanda, rimarrà quella originaria, ovvero il primo maggio”.
Di questo avviso, si è detto anche Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. Che ha detto: “per quanto riguarda il ritardo che si registra nell'emanazione dei decreti sull'Ape sociale, la legge è tassativa, la misura deve decorrere a partire dal primo maggio e, quindi, va garantita la retroattività e anche previsto un eventuale prolungamento della presentazione delle domande oltre il 30 giugno prossimo”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “il sindacato rimane sempre più convinto che tutto il lavoro dei docenti è adalto rischio burnout: le agevolazioni pensionistiche dell’Ape Social, spettanti a chi svolge un lavoro usurante, andavano allargate e tutti i livelli d'insegnamento. Per quanto riguarda l’Ape volontaria, invece, con i lavoratori costretti a restituire anche 400-500 euro per vent’anni in cambio di tre anni e mezzo di anticipo della pensione, continuiamo a mantenere fortissime perplessità. Ricordiamo, infatti, che stiamo parlando di pensioni già iper-penalizzate dal nuovo modello di calcolo contributivo, introdotto sempre dalla riforma Monti-Fornero”.
Chi volesse accedere all’Ape Social deve svolgere necessariamente una delle professioni riconosciute come usuranti. Inoltre, per l'accoglimento della domanda di pensionamento anticipato, rimane necessario aver compiuto 63 anni di età e ad avere un trattamento pensionistico lordo non superiore ai 1.500 euro mensili. È bene ricordare che attraverso l’Ape Social i lavoratori non attingono a un prestito, ma ricevono dall’Inps una cifra uguale alla pensione certificata al momento della richiesta, fino all’importo massimo dei 1.500 euro lordi.
“È bene – continua Pacifico - che i lavoratori si sappiano districare in questo ginepraio di leggi e novità sui requisiti e sulle prospettive pensionistiche: per questo motivo abbiamo predisposto un servizio di consulenza ad hoc. Come Anief, abbiamo sottoscritto una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato: tramite i referenti Cedan, sarà possibile conoscere la rata della pensione con l’Ape volontaria, in modo da permettere di affrontare l’eventuale adesione con la massima consapevolezza”.
Altri servizi sono rappresentati dalla compilazione ed elaborazione del modello 730, Isee e ogni pratica di natura fiscale: domande di pensioni, disoccupazione e assistenza previdenziale. Ricordiamo che è possibile inoltre presentare la prossima dichiarazione dei redditi e usufruire di tutti i servizi fiscali. Per trovare la sede più vicina a teclicca qui. Per Info: Cedan, Via Rosario Salvo, 96, Palermo; tel. 091 424272, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PER APPROFONDIMENTI (a cura dell’Ufficio Studi Anief)
I requisiti per andare in pensione nel 2017: dipendenti pubblici
Pensione di vecchiaia
Uomini e donne – nel 2017 con 66 anni e 7 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi)
Donne – nel 2017 con 41 anni e 10 mesi di contributi
Uomini – nel 2017 con 42 anni e 10 mesi di contributi
Uomini e donne assunti dal 1/1/1996 in possesso di anzianità contributiva minima di 20 anni e importo minimo pari 2,8 volte l’assegno sociale – nel 2015 con 63 anni e 7 mesi di età.
Le differenze nel corso degli anni, a seguito della riforma Monti-Fornero (sempre nel pubblico impiego):
PENSIONE DI ANZIANITÀ
Uomini Donne
2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese
2016 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
2017 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
2018 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
2019 43 anni e 2 mesi 42 anni e 3 mesi
2020 43 anni e 2 mesi 42 anni e 3 mesi
2025 43 anni e 11 mesi 42 anni e 11 mesi
2030 44 anni e 4 mesi 43 anni e 4 mesi
2031 44 anni e 6 mesi 43 anni e 6 mesi
PENSIONE DI VECCHIAIA
2012 66 anni
2016 66 e 7 mesi
2017 66 e 7 mesi
2018 66 e 7 mesi
2019 66 e 11 mesi
2020 66 e 11 mesi
2025 67 e 8 mesi
2030 68 e 1 mese
2031 68 e 3 mesi
Deroghe e possibilità di uscita anticipata:
Tipologia | Requisiti | Specifiche | |
OPZIONE DONNA |
Si tratta dell’estensione della pensione anticipata alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958, a patto che le stesse abbiano maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015. Requisito necessario è: 57 anni di età (per le lavoratrici dipendenti) o 58 anni (per le autonome) e 35 anni di contributi maturati entro data 31 dicembre 2015 |
Si deve valutare anche l’adeguamento alla speranza di vita, che ad oggi è pari a 6 mesi. Per quanto riguarda, dunque, le lavoratrici che sono nate nell’ultimo trimestre del 1958, l’Opzione Donna è esercitabile sino al 31 luglio 2016, dopo di che, tenendo in considerazione le finestre mobili, è bene sapere che la pensione, per le dipendenti, arriverà dopo 12 mesi mentre per le autonome dopo 18 |
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OTTAVA SALVAGUARDIA ESODATI |
Gli esodati inclusi nell’ottava manovra di salvaguardia aumenta e passa dai precedenti 27mila 700 agli attuali 30mila 700 |
Passano da 8mila a 11mila i lavoratori in mobilità entro il 31 dicembre 2011, per via dello slittamento della data del termine dell’attività lavorativa al dicembre 2014, anziché, come era prima, al dicembre 2012 |
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CUMULO CONTRIBUTI PER I PROFESSIONISTI |
Tra gli aventi diritto al nuovo cumulo gratuito dei contributi, sono stati ammessi anche i professionisti iscritti agli ordini |
Il cumulo dei contributi consente di poter raggiungere sì la pensione di vecchiaia, ma anche quella di anzianità, grazie alla somma dei periodi di versamenti presso differenti gestioni previdenziali, con un computo pro quota sulla base delle disposizioni di ogni singola gestione |
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APE (anticipo pensionistico) |
Rivolto ai lavoratori che hanno almeno 63 anni, questo anticipo pensionistico viene erogato dall’INPS e viene finanziato dalle banche; occorre però poi restituire la somma, con rate mensili, nell’arco di 20 anni, dal momento in cui si maturano i requisiti per l’assegno previdenziale vero e proprio |
In caso di ristrutturazioni aziendali, viene direttamente finanziato dall’impresa. Per quanto riguarda i disoccupati di lunga durata, i lavoratori che prestano assistenza a un parente disabile, i lavoratori che hanno una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno il 74% o ancora per chi svolge mansioni usuranti, tale trattamento (il cosiddetto Ape social) rimane invece a carico dello Stato |
Ecco come si calcola la pensione allo stato attuale
Il sistema di calcolo della pensione che si applica alle vecchie generazioni è diverso da quello applicato alle nuove. I lavoratori privati, pubblici e autonomi sono divisi in tre gruppi in base all’anzianità maturata alla data del 31/12/1995:
almeno 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/2011 e contributivo per il periodo successivo;
meno di 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/1995 e contributivo per il periodo successivo;
zero contributi al 31/12/1995, l’assegno pensionistico sarà calcolato con il sistema contributivo, che si basa su quanto versato nel corso della vita lavorativa.
Come si richiede la pensione
La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile.
La domanda di richiesta della pensione si presenta esclusivamente attraverso uno dei seguenti canali:
web – la richiesta telematica dei servizi è accessibile direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto;
telefono – chiamando il Contact Center integrato al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, abilitati ad acquisire le domande di prestazioni e altri servizi per venire incontro alle esigenze di coloro che non dispongono delle necessarie capacità o possibilità di interazione con l’Inps per via telematica;
enti di Patronato e intermediari autorizzati dall’Istituto, che mettono a disposizione dei cittadini i necessari servizi telematici.
Pensione 2017: termini e modalità di presentazione della domanda
Il personale docente, educativo e ATA a tempo indeterminato può presentare, entro il 20 gennaio 2017, la domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie. Lo stesso personale, entro tale data, può presentare domanda di trattenimento in servizio per il raggiungimento del limite contributivo o per quanto previsto dall’articolo 1 – comma 257 della legge n. 208/2015.
Il citato art. 1 comma 257 così dispone: “al fine di assicurare continuità alle attività previste negli accordi sottoscritti con scuole o università dei Paesi stranieri, il personale della scuola impegnato in innovativi e riconosciuti progetti didattici internazionali svolti in lingua straniera, al raggiungimento dei requisiti per la quiescenza, può chiedere di essere autorizzato al trattenimento in servizio retribuito per non più di due anni. Il trattenimento in servizio è autorizzato, con provvedimento motivato, dal dirigente scolastico e dal direttore generale dell’ufficio scolastico regionale. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Sempre entro il termine del 20 gennaio 2017, il personale che abbia presentato la domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie o domanda di trattenimento in servizio per il raggiungimento del limite contributivo o per quanto previsto dall’articolo 1 – comma 257 della legge n. 208/2015, può revocare la domanda presentata.
Il personale docente, educativo e ATA, inoltre, che non ha raggiunto il limite d’età, con contestuale riconoscimento di diritto alla pensionale, può presentare domanda di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
L’Amministrazione, entro 30 giorni dalla scadenza delle suddette domande, comunica agli interessati l’eventuale rifiuto o ritardo nell’accoglimento della domanda di dimissioni nel caso in cui sia in corso un procedimento disciplinare.
Informazioni tecniche
Attualmente le segreterie di ogni istituzione scolastica stanno richiedendo le dichiarazioni di servizio (che consta del servizio di ruolo, tutti i periodi computati, riscattati e ricongiunti, il servizio militare, le supervalutazioni e le eventuali assenze da porre a scomputo dal totale dell’anzianità utile ai fini pensionistici) ai fini dell’accertamento del diritto.
Le recenti riforme pensionistiche hanno modificato le modalità di accesso alla pensione e di calcolo dell’assegno, Anief spiega in maniera sintetica i punti cruciali di tale tematica dividendo il presente comunicato in tre punti: “Quando posso andare in pensione?” “Quanto prenderò di pensione?” “Come richiedere l’accesso al trattamento pensionistico?”
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