Il sindacato denuncia, ancora una volta, le politiche ragionieristiche del Governo sul precariato perché la Circolare ministeriale n. 21315/17 nel richiamare la legge di stabilità 2017 si limita a istituire in organico di diritto solo 9.500 posti sui 30.262 spezzoni delle superiori che già da dieci anni avrebbero dovuto formare una cattedra oraria. Ne consegue che a settembre rimarranno scoperti due posti su tre per quei docenti chiamati ancora una volta a supplire dopo le nuove immissioni in ruolo ad anno scolastico iniziato, nonostante gli aumenti di 40 mln di euro stanziati dalla manovra correttiva, 1,3 mld a regime.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): per questo dopo aver presentato un reclamo al Consiglio d’Europa, una denuncia alla Commissione delle Petizioni del Parlamento UE, abbiamo predisposto un ricorso alla Cedu. Bisogna ricordare, inoltre, che chi è assunto in ruolo, nonostante anni di precarietà, secondo la giurisprudenza della Cassazione, non può essere risarcito, né il precario dopo tanti anni stabilizzato. Né ancora lo stesso risarcimento, ridotto al massimo a 12 mensilità in caso di supplenze dopo 36 mesi al 31 agosto o al 30 giugno nella stessa scuola, appare idoneo a dissuadere il Miur dal reiterare gli stessi contratti o dal convertire tutti i posti da organico di fatto a organico di diritto come negato dalla stessa legge ‘La Buona Scuola’.
Dopo tanti proclami, infine, lo stesso Miur dimentica pure il d.lgs. 59/17 appena approvato che supera la sperimentazione delle classi cosiddette Primavera: le classi ulteriori d’infanzia, infatti, si faranno solo in presenza di adeguata copertura. E che dire dei soli due posti di potenziamento previsti per la classe di concorso A023 italiano per stranieri nei CPIA, a fronte degli oltre 800mila studenti alloglotti, con i vincitori dell’ultimo concorso che rimarranno un altro anno al palo?
Il ricorso alla Cedu è la risposa dell’Anief alla Circolare ministeriale n. 21315/17 del 15 maggio scorso, contenente lo schema di decreto sulle dotazioni organiche del personale docente per l'anno scolastico 2017/2018, perché nell’attuare i commi 364, 366, 374, 374 dell’art. 1 della Legge 232/2016 sul Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019, al turn-over aumenta soltanto 15.100 per l’assunzione del personale docente a fronte di più di 100 mila supplenze ogni anno assegnate per il regolare avvio dell’anno scolastico. Di queste, 2 mila sono riservate ai licei musicali, 3.600 su posti di sostegno. Comunque la norma interviene per incrementare l’organico di diritto da una sola parte dei 30 mila spezzoni presenti in organico di fatto, lasciando intatta la presenza di posti non convertibili in ruolo come previsto dall’art. 1, comma 69, della legge 107/2015.
Per il giovane sindacato si potevano quantificare cattedre ulteriori rispetto a quanto indicato nella Circolare, come ha chiarito anche Tuttoscuola: “se fossero stati autorizzati anche quei 20mila posti per accorpare gli spezzoni di cattedra di cui aveva parlato più volte la ministra Fedeli, sarebbe rimasto da stabilizzare un terzo degli spezzoni di cattedra, riducendo sensibilmente l’instabilità di questi settori”.
Lo stesso Ministero dell’Istruzione dimentica pure il d.lgs. 59/17 che supera la sperimentazione delle classi primavera nonostante i proclami: in base a quanto contenuto nel decreto delegato 65, pubblicato la scorsa settimana in Gazzetta Ufficiale, sull’Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, risulta infatti che le sezioni Primavera saranno rese attivabili solo se compatibili con ‘le risorse finanziarie destinate allo scopo a legislazione vigente’. È una postilla, inserita in calce all’articolo 2, spuntata all’ultimo momento che cambia molto le cose”. “Perché significa che ora – continua il sindacalista autonomo - le classi ulteriori di bambini della scuola dell’infanzia si creeranno solo in presenza di adeguata copertura finanziaria. Smontando, di fatto, un bel pezzo di aspettative sulla riforma del segmento 0-6 anni. E anche andando a ridurre ulteriormente gli organici dei maestri d’infanzia, che ricordiamo risultavano già tra i più penalizzati dalla riforma Renzi-Giannini, visto che non sono stati contemplati nel piano straordinario di assunzioni della Legge 107/2015, né nel successivo potenziamento degli istituti scolastici, proprio in attesa dell’entrata in vigore della riforma di settore”.
“Non va meglio ai docenti della classe di concorso A023 italiano per stranieri, visto che a fronte degli 853mila studenti alloglotti e di centinaia di insegnanti vincitori dell’ultimo concorso, il Miur ha deciso di istituire per questa disciplina la miseria di due posti su potenziamento solo per i CPIA. Lasciando ancora un anno senza lavoro chi era stato scelto, previa selezione pubblica nazionale, per fare questo prezioso lavoro di insegnamento, fondamentale per l’integrazione dei tanti alunni e studenti non italiani che frequentano le nostre scuole. Anche in questo caso - conclude Pacifico – le necessità di cassa hanno prevalso sulle buone intenzioni del legislatore”.
Per approfondimenti:
Gli studenti e il valzer delle cattedre. In 2,5 milioni hanno cambiato prof (Corriere della Sera del 9 gennaio 2017)
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