Anief condivide la proposta che l’A.N.Co.Di.S. si accinge a portare dopodomani alla Ministra Valeria Fedeli per l’assegnazione urgente di quasi 2mila posti da preside: deve essere stabilito un adeguato punteggio per gli anni svolti per la collaborazione e il servizio reso deve avere il riconoscimento di stage formativo. Per l’assegnazione delle nuove dirigenze scolastiche si preveda quindi un concorso con il 50% dei posti annualmente vacanti e il 50% da assegnare tramite graduatorie degli incarichi di Presidenza: una sorta di doppio canale, come si fa per le Gae dei docenti, con possibilità di accedere a un corso-concorso per chi ha svolto almeno 36 mesi di incarico. Il sindacato ritiene particolarmente importante valorizzare tutti quei docenti che negli anni si sono spesi per il bene delle loro scuole, acquisendo competenze e professionalità.
Con l’occasione, Anief torna a chiedere la partecipazione al prossimo concorso dei docenti precari che hanno alle loro spalle cinque anni di servizio e siano in possesso del titolo di ammissione, quale è la laurea. A questo proposito, il sindacato ricorda ancora una volta al Miur che la sentenza del Tar Lazio, la 5011/2014 del Tar del Lazio, mai sospesa dal Consiglio di Stato, ha ammesso i candidati alla precedente selezione: è ancora possibile aderire al ricorso contro l’esclusione illegittima dal concorso per dirigenti scolastici. Nel frattempo, Eurosofia ha avviato da tempo corsi in presenzaea distanza per prepararsi alle prove.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non si comprende perché in Italia spesso le espressioni dei giudici non trovino seguito nei regolamenti e nei concorsi pubblici. Considerando che gli ultimi 200 idonei della selezione del 2011 sono stati assunti lo scorso settembre, viene da chiedersi cosa frena ancora il Ministero dell’Istruzione ad accordare la nostra richiesta. Come quella di riservare una parte dei posti vacanti a chi ha già dimostrato nelle scuole di avere doti organizzative e di gestione delle risorse umane. In caso contrario, stiamo valutando la possibilità di avviare un ricorso apposito per questi docenti-collaboratori.
La scuola ha urgente bisogno di quasi 2mila nuovi dirigenti scolastici: il Miur farebbe bene a riservare la metà dei posti liberi a chi ormai conosce questa delicata professione avendo già svolto il ruolo come incaricato e di prevedere un punteggio aggiuntivo per chi ha affiancato sul campo e per anni gli attuali presidi. A chiederlo è il sindacato Anief, a ridosso della pubblicazione del bando di concorso che la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha dato per imminente.
Il giovane sindacato condivide la proposta che l'A.N.Co.Di.S., Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici, si accinge a portare dopodomani - mercoledì 14 giugno - direttamente al titolare del dicastero dell’Istruzione nell’incontro programmato a Viale Trastevere: “nel prossimo bando – chiede l’associazione dei vicari, collaboratori, responsabili o fiduciari di plesso - deve essere stabilito un adeguato punteggio per gli anni svolti per la collaborazione ed, in caso di esito favorevole, il servizio reso deve avere il riconoscimento di stage formativo certificato dal DS titolare della scuola nella quale il docente ha prestato la collaborazione”.
“Per l’assegnazione delle dirigenze scolastiche – continua A.N.Co.Di.S. - proponiamo il criterio del concorso sul 50% dei posti annualmente vacanti (procedura lunga, complessa e bersagliata dai ricorsi ma che dà chance a tutti), e il 50% dalle graduatorie degli incarichi di Presidenza: una sorta di doppio canale come si fa per le Gae dei docenti, con possibilità di accedere ad un corso concorso per chi ha svolto almeno 36 mesi di incarico (per adempiere al dettato costituzionale per l’immissione in ruolo, dopo aver formalmente superato un concorso)”.
Anief ritiene particolarmente importante valorizzare tutti quei docenti che negli anni si sono spesi per il bene delle loro scuole, acquisendo competenze e professionalità: coloro che sono anche in possesso delle laurea e dei cinque anni di servizio, compreso il periodo di precariato, devono avere la possibilità di mettersi in gioco, partecipando alla tornata concorsuale per diventare capo d’istituto concorrendo per la metà dei posti riservati a questa particolare categoria.
In attesa dell’uscita del bando, della selezione dei partecipanti e della nuova formazione, ora ad appannaggio dell’amministrazione scolastica centrale, sarebbe anche opportuno che le reggenze delle scuole prive di dirigente scolastico (quest’anno circa 1.400, il prossimo non molte meno di 2mila) vengano assegnate sempre a quei collaboratori dei presidi che hanno “svolto funzioni vicarie per almeno 36 mesi secondo una graduatoria di merito” e chiedano di ricoprire tale ruolo per un solo anno.
Con l’occasione, Anief torna a chiedere la partecipazione al prossimo concorso dei docenti precari che hanno comunque alle loro spalle cinque anni di servizio e siano in possesso del titolo di ammissione, quale è la laurea. A questo proposito, il sindacato ricorda ancora una volta al Miur che la sentenza del Tar Lazio, la 5011/2014 del Tar del Lazio,mai sospesa dal Consiglio di Stato, ha ammesso i candidati alla precedente selezione ottenuta sempre dai legali Anief. E sulla base di quell’espressione è pronta oggi a far partecipare tutti i precari con 60 mesi di servizio svolto come docente, attraverso un nuovo ricorso.Per la stessa ragione, il giovane sindacato ha avuto ragione a far dichiarare nelle domande di mobilità, graduatorie interne d’istituto, e di ricostruzione di carriera lo stesso servizio della paritaria che ora si vorrebbe valutare.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “non si comprende perché in Italia spesso le espressioni dei giudici non trovino seguito nei regolamenti e nei concorsi pubblici: con la sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, i giudici amministrativi hanno infatti confermato che per partecipare al concorso per dirigenti non può essere considerato titolo imprescindibile la già avvenuta immissione in ruolo. Detto ciò, per noi è evidente che per partecipare alle prossime prove selettive per diventare preside basterà dimostrare di essere in possesso del titolo di studio e aver insegnato almeno 5 anni ovviamente non continuativiquanto statuito l’8 settembre 2011 dalla Corte di Giustizia europea sul procedimento C-177/10”.
"C’è poi anche un’altrasentenza, sempre prodotta dalTAR Lazio, la n. 9729 del 16 settembre 2014, pure questa patrocinata dall’Anief, che stabilisce come il servizio non di ruolo va considerato alla stregua di quello a tempo indeterminato.Valutando che gli ultimi 200 idonei della selezione del 2011 sono stati assunti lo scorso settembre, viene da chiedersi cosa frena ancora il Ministero dell’Istruzione ad accordare la nostra richiesta. Come quella di riservare una parte dei posti vacanti a chi ha già dimostrato nelle scuole di avere doti organizzative e di gestione delle risorse umane. In caso contrario – conclude Pacifico – stiamo valutando la possibilità di avviare un ricorso apposito per questi docenti-collaboratori”.
Anief ricorda che è ancora possibile aderire al ricorso contro l’esclusione illegittima dal concorso per dirigenti scolastici. Nel frattempo, Eurosofia ha avviato da tempo corsiin presenza e a distanza per prepararsi alle prove concorsuali usufruendo di specifiche e vantaggiose convenzioni.
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