Con lo sciopero generale del 17 maggio sullo sfondo, il presidente nazionale dell’Anief va all’attacco: “Nell’attuale governo ritroviamo la stessa ostilità di quello di Renzi, poi caduto dopo la mobilitazione di 600mila persone. Serve una politica seria per affrontare il tema del precariato”. Tra le emergenze da affrontare, c’è quella dei troppi posti in deroga per gli insegnanti di sostegno: «Spesso le famiglie devono ricorrere al tribunale per avere attribuite le ore che spettano»
La stagione calda della scuola italiana e la voce dell’Anief in primo piano. Il quotidiano La Sicilia dedica un approfondimento di due pagine sulle criticità del mondo della scuola: dal domicilio professionale (proposto dal Governo nazionale, su pressing della Lega, che imporrebbe ai futuri vincitori di concorso l’impegno ad assumere un domicilio diverso dal luogo di residenza, senza potere rientrare, come invece accade oggi nella propria regione di appartenenza) alla regionalizzazione, che coinvolgerebbe pure la scuola, finita, nero su bianco, nel contratto di governo nazionale. E non solo.
QUALCHE AUDIZIONE NON BASTA
Si tratta di mosse politiche tutt’altro che gradite al sindacato Anief, che esplicita la propria posizione per voce del presidente nazionale Marcello Pacifico. «Dalla buona scuola di Renzi al governo gialloverde – sottolinea il sindacalista autonomo – la scuola rischia di passare dalla padella alla brace. Il ministro Bussetti, come il precedente Governo, non dà ascolto al mondo della scuola. Ci sono state solo di recente alcune audizioni, ma non basta. Stiamo ritrovando la stessa ostilità che il governo Renzi aveva mostrato e che è stata tra le cause della sua caduta: non dimentichiamo lo sciopero generale che portò a fermarsi 600mila persone».
In ballo c’è un’altra imminente mobilitazione generale, programmata per il 17 maggio a cui il giovane sindacato autonomo ha dato la propria convinta adesione. Uno dei nodi è la lotta al precariato. «In Sicilia – fa notare il presidente nazionale Anief – un lavoratore su 12 è precario. Ciò accade perché manca una politica seria per affrontare il tema del precariato».
PRONTI NUOVI RICORSI
Almeno due vertenze rischiano di diventare criticità immense nella struttura della scuola siciliana: l’organico sui corsi di sostegno e l’anomalia relativa ai concorsi banditi per la scuola primaria e dell'infanzia, dove, a distanza di anni dall’espletamento delle prove concorsuali (2012 e 2016), non sono state completate le assunzioni a tempo indeterminato per tutti i vincitori. Secondo la cosiddetta "Buona Scuola" la validità delle graduatorie in questione non potrebbe superare i tre anni. Anief serra le fila dei ricorsi: «Siamo pronti ad andare dal giudice del Lavoro, perché, trascorsi i termini, sia riconosciuto il posto ai lavoratori».
SOSTEGNO, ILLOGICA GESTIONE DEI POSTI
La gestione dei posti del sostegno è un’altra emergenza, specie in Sicilia, dove per molti anni quasi la metà dei posti assegnati sono stati assegnati "in deroga", quindi non utili per immissioni in ruolo e trasferimenti, nonostante il numero degli alunni con disabilità nelle scuole dell’Isola aumenti e il numero dei docenti di ruolo non copra nemmeno il numero degli alunni con disabilità grave certificata. «Spesso le famiglie – conclude Pacifico – devono ricorrere al tribunale per avere attribuite le ore che spettano di sostegno in base alla certificazione di cui sono in possesso». A questo proposito, Anief, attraverso l'iniziativa "Sostegno, non un'ora di meno!", rinnova l’appello alle famiglie a ricorrere e chiede al corpo docente, Ata e dirigente delle scuole di segnalare i posti in deroga non attivati o quelli richiesti nel PEI ma negati dall’amministrazione.
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