Pur in presenza di quasi 200 mila supplenze annuali ed un numero altissimo di cattedre da trasformare in organico di diritto, l’amministrazione continua a proporre, nel corso dei tavoli tecnici, soluzioni inaccettabili, proponendo scelte assurde tra i supplenti con oltre 36 mesi. Marcello Pacifico (Anief): Sul come si può discutere, certamente, ma i diritti non possono essere trattati, perché vanno attuati e basta. Lo sciopero e la manifestazione a Roma di domani serviranno anche a ribadire questo concetto.
Sui PAS abilitanti spunta l’ombra della selezione in entrata: se ne è parlato oggi nel corso del tavolo tecnico svolto al Miur con i sindacati rappresentativi, al quale l’Anief continua a non essere convocata sebbene le elezioni Rsu siano state svolte ben 13 mesi fa e la ministra per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, dopo diversi solleciti anche di Anief e Cisal, abbia firmato l’atto di indirizzo per la definizione delle aree e dei comparti, nonché la certificazione della rappresentatività per il rinnovo dei contratti nel Pubblico impiego.
Già oggi, annuncia La Repubblica, i sindacati “vogliono portare i 55 mila tutti dentro”, mentre l’amministrazione, tramite “Bussetti - Chiné preferirebbero operare una preselezione all’ingresso del percorso per assumere meno e meglio. È possibile che per chiudere la trattativa da una parte i confederali accettino un setaccio all’inizio del nuovo percorso-tirocinio e dall’altra il Miur allarghi la quota riservata ai “36 mesi” nel prossimo concorso d’autunno (oggi la riserva è al 10 per cento)”.
Il nodo cruciale – sintetizza oggi la rivista specializzata Orizzonte Scuola - è se consentire a tutti i 55.000 potenziali interessati di conseguire l’abilitazione, e come questa possa portare all’assunzione a tempo indeterminato. Per il Miur la selezione dovrebbe essere in ingresso.
Anief annuncia totale dissenso verso un’eventuale selezione in entrata per l’accesso ai PAS abilitanti. E si dissocia in modo netto da qualsiasi soluzione che preveda una riduzione della portata della Direttiva europea 70/1999/CE, in base alla quale tutti i precari con oltre tre anni di servizio svolto, anche non continuativo, vanno immessi in ruolo. Nessuno escluso.
“Qualsiasi ipotesi di selezione dei precari aventi diritto – afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – corrisponde ad una riduzione della portata della norma sulla stabilizzazione e che combatte l’abuso di contratti a termine, con palese danno conferito ai supplenti esclusi. Non si comprendere questo ostracismo da parte dell’amministrazione scolastica ad adottare le norme previste in tutta l’Unione europea. Ma ancora di più, non sarebbe plausibile un’eventuale accettazione di tale possibilità da parte di chi deve difendere i lavoratori, nessuno escluso. Anche per questo motivo, domani scioperiamo e saremo in piazza davanti a Montecitorio”, conclude il sindacalista autonomo.
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