Pure il giovane sindacato presente alla manifestazione nata per sostenere la professoressa Rosa Maria Dell'Aria, sospesa dal provveditore di Palermo, Marco Anello, “per omessa vigilanza su un video degli studenti che accostava le leggi razziali al decreto Salvini”. Ieri i ministri Matteo Salvini e Marco Bussetti hanno incontrato la docente. Il ministro degli Interni ha affermato che presenzierà all’apertura dell’anno “scolastico nel suo istituto per spiegare che è sbagliato accostate leggi razziali e difesa dei confini” e che la punizione era sbagliata e sarà ritirata.
Il giovane sindacato presente alla manifestazione, organizzata dai sindacati, che “si caratterizzerà con una grande assemblea (ore 17) all'Iti Vittorio Emanuele III (in via Duce a della Verdura 48) aperta e una fiaccolata (ore 19.30). Contemporaneamente, altre iniziative analoghe si svolgeranno a livello locale in tutta Italia”.
Infatti, “la mobilitazione va oltre il provvedimento di sospensione inflitto all’insegnante Maria Rosa Dell’Aria – provvedimento che sembrerebbe ora destinato alla revoca, probabilmente per effetto dell’istituto giuridico dell’autotutela, stando alle dichiarazioni rilasciate dai ministri che hanno incontrato l’insegnante – ricollegandosi all’azione condotta dai sindacati per contrastare i progetti di regionalizzazione del sistema scolastico, che vedrebbero fra l’altro aumentare il rischio di invadenza della politica rispetto all’esercizio dell’autonomia professionale degli insegnanti e della scuola. Non mancano in questo senso preoccupanti segnali, fra cui rientrano anche i fatti di Palermo; inaccettabili tentativi di condizionamento che si accompagnano a una crescente marginalizzazione della professionalità docente”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, afferma ancora una volta che è giusto “dimostrare vicinanza alla collega, poiché non si può punire un insegnante senza motivo, mortificando la sua dignità professionale. La speranza è che, da oggi in poi, sia ancora più chiaro il concetto secondo il quale la libertà di insegnamento non deve essere messa in discussione. Gli insegnanti devono continuare a svolgere il proprio compito, che passa per la libertà di pensiero”, conclude il presidente Pacifico.
PER APPROFONDIMENTI:
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