Si allarga a macchia d’olio la sperimentazione del Miur sull’attivazione di un numero limitato di istituti incaricati delle nomine del personale precario dalle graduatorie d'istituto tramite procedura informatizzata: dopo l’esperienza attivata a Pisa nei giorni scorsi, è la volta di Lecce e di altri del centro-nord Italia. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “pur di non riaprire le GaE e il doppio canale di reclutamento con la possibilità di attingere dalle graduatorie d’istituto, anche da terza fascia previo corso formativo abilitante obbligatorio, si decide di investire in modelli innovativi di convocazione di cui non si sentiva alcun bisogno. Le nomine del personale precario hanno bisogno, piuttosto, di un aggiornamento della normativa, mettendo fine ai tanti errori che hanno portato a una situazione di posti privi di titolare senza precedenti: no, di certo, introducendo procedure complesse e di difficile attuazione, con nuove spese aggiuntive a carico dello Stato”
Invece di trovare il modo per stabilizzare il personale docente non di ruolo già abilitato e formato allo scopo, il Miur perde tempo su come snellire le nomine del personale supplente. Il progetto, riporta Orizzonte Scuola, “prevede di integrare le attuali funzionalità SIDI di convocazione dalle graduatorie di circolo e d′istituto con nuove funzionalità, al fine di individuare i supplenti annuali (31/08) o fino al termine delle attività didattiche (30/06), facendo in modo che non siano tutte le singole scuole ad operare bensì una rete di scuole”. Inoltre, il Miur ha fatto anche sapere di aver realizzato interventi per migliorare il sistema delle convocazioni per le supplenze brevi.
L’individuazione delle scuole polo
In questo modo, sostiene il Miur, “l′aspirante è convocato una sola volta o un numero di volte limitato, in funzione della definizione, nell′ambito di una provincia, di una o più reti di scuole. Tale fase precede quella di convocazione dei supplenti brevi e saltuari”. A questo scopo, all’interno di ogni provincia coinvolta vengono allestite alcune scuole, cui fanno capo tutte le altre, che fungono quindi da riferimento per tutti gli istituti interessati. Ad esempio a Lecce sono state individuate tre scuole polo, delle quali due per i docenti della scuola del primo ciclo di istruzione (infanzia, primaria e secondaria di I grado) e del secondo ciclo (scuola secondaria di II grado), la terza per il personale ATA. E gli Uffici Scolastici territoriali devono chiedere l’adesione ai dirigenti delle scuole della provincia.
L’iter da adottare
Per la gestione informatizzata delle convocazioni degli aspiranti supplenti, l’amministrazione ha inviato agli Uffici Scolastici Territoriali interessati una scheda illustrativa delle nuove modalità di convocazione per le supplenze annuali o al termine delle attività didattiche. In base alla nuova procedura, l’Ufficio provinciale definisce le reti di scuole; il dirigente scolastico completa/configura le disponibilità; convoca aspiranti da graduatoria per rete e graduatoria incrociata sostegno; stipula contratto; la rete di scuole propone posti disponibili; registra accettazione/rinunce; predispone proposta assunzione; l’aspirante supplente: sceglie i posti disponibili nelle sedi di preferenze (della rete); prende servizio dopo la stipula del contratto.
La posizione contraria dell’Anief
Dopo aver ricordato che le reti di scuole sarebbero state cancellate in caso di approvazione della proposta di legge Granato, già approvata in Senato, il sindacato autonomo Anief conferma tutta la sua contrarietà verso questo cervellotico impianto di reclutamento, dall’efficacia tutta da dimostrare e dal sicuro danno erariale di cui si dovrà senz’altro occupare la Corte dei Conti per valutarne le eventuali responsabilità dirigenziali.
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