Dalla Corte d'Appello di Palermo arrivano tre nuove sentenze che danno piena ragione all'Anief sul diritto al computo immediato e per intero del servizio svolto a termine. Marcello Pacifico (Anief): “Il nostro sindacato continuerà la sua battaglia per la piena equiparazione del lavoro precario al lavoro a tempo indeterminato in primis dal punto di vista economico e del riconoscimento immediato e per intero nella ricostruzione di carriera”. Ancora possibile aderire allo specifico ricorso per chiedere il riconoscimento degli scatti stipendiali non percepiti durante il precariato o l'integrale ricostruzione di carriera computando tutto il servizio svolto a termine
L'Anief prosegue la sua battaglia vincente a tutela dei diritti dei lavoratori della scuola: i legali dell’associazione sindacale Fabio Ganci, Walter Miceli e Giuseppe Massimo Abate, presso la Corte d'Appello di Palermo, ottengono la conferma che il periodo preruolo va computato per intero soprattutto se migliorativo rispetto al computo effettuato nella ricostruzione di carriera. La Corte d'Appello di Palermo, infatti, ha accolto le tesi Anief ritenendo che “l‟anzianità di servizio pre ruolo riconosciuta al lavoratore con il decreto di ricostruzione di carriera è minore, per effetto del sistema di calcolo di cui alla normativa sopra indicata, rispetto a quella risultante dalla sommatoria dei periodi di servizio, escluse le sostituzioni brevi e per meno di 18 ore settimanali, effettivamente espletati” e riconoscendo, dunque, a tre docenti il diritto al computo per intero del periodo preruolo.
“I tribunali del lavoro e ora anche le corti d'appello stanno confermando il diritto espresso nella Direttiva Comunitaria 1999/70/CE – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - riconoscendo la palese discriminazione posta in essere a discapito dei lavoratori precari della scuola nel momento in cui il computo integrale e immediato risulta migliorativo rispetto alla normativa interna. Con la raggiunta rappresentatività ci batteremo anche ai tavoli della trattativa contro quello che appare come un vero e proprio 'svilimento' del lavoro precario e faremo in modo che il CCNL attribuisca ai lavoratori a termine in primis il giusto riconoscimento della professionalità acquisita con uno stipendio commisurato all'effettiva anzianità di servizio e richiederemo con forza le dovute modifiche alla normativa interna per una completa equiparazione del servizio a tempo determinato rispetto a quello di ruolo anche all'atto della ricostruzione di carriera”.
L'Anief ricorda a tutti gli interessati che è ancora possibile aderire allo specifico ricorso per chiedere il riconoscimento degli scatti stipendiali non percepiti durante il precariato o l'integrale ricostruzione di carriera computando tutto il servizio svolto a termine.
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