Si allunga di giorno in giorno la lista dei posti di sostegno agli alunni disabili: sono cattedre create volutamente dal Miur a ridosso del nuovo anno scolastico per non farle assegnare in ruolo, ma solo come supplenze al 30 giugno. Nelle ultime ore, dopo Napoli, Torino, Bari, Lecce Rovigo e Messina e tante altre province sparse per l’Italia, si è aggiunta Taranto con ben 1.158 posti in deroga suddivisi per i vari cicli scolastici. Entro i primi di settembre, ormai è una prassi, si aggiungeranno tutte le altre province italiane, andando a costituire tra i 50 mila e i 60 mila posti. A cui si vanno ad aggiungere migliaia già vacanti e moltissime delle 14 mila che dovevano andare in ruolo. Andranno tutte a supplenti, in otto casi su dieci addirittura non specializzati. Per non contare quelle che, dall’autunno in poi, assegneranno i giudici, perché le ore conferite alle scuole sono quasi sempre meno rispetto a quanto previsto dalle equipe mediche-pedagogiche.
Marcello Pacifico (Anief). “Si fa finta di non sapere che le ore di sostegno assegnate agli alunni disabili, anche quelli più gravi, sono sistematicamente ridotte dagli Uffici scolastici: perché le assegnazioni alle scuole avvengono sulla base dei budget a disposizione e non dei bisogni degli alunni. Ecco perché anche quest’anno ci ritroveremo con almeno due posti su cinque in deroga e la stragrande maggioranza dei 300 mila alunni con disabilità costretti a cambiare docente, oltre che un crescente percentuale di famiglie, ma anche docenti e presidi, costrette a ricorrere in tribunale perché le ore d’insegnamento concesse sono inferiori a quanto indicato nel Pei”.
Per questo motivo, riparte l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’: il sindacato fornirà alle famiglie che prenderanno contatto con i suoi referenti, le istanze di accesso agli atti da richiedere all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; dallo stesso indirizzo riceveranno, inoltre, tutte le istruzioni necessarie per presentare alla scuola le istanze
Si rientra a scuola. Torna, più vivo di prima, il fenomeno, dell’assenza dei docenti di sostegno, già emerso nei giorni passati nel corso delle delle nomine in ruolo che si stanno realizzando in questi giorni nelle 100 province italiane: i maestri e docenti di sostegno sono i più ricercati. Solo in Sicilia, si contano oltre 7 mila posti in deroga da assegnare. “Su 150 mila insegnanti di sostegno – scrive Orizzonte Scuola -, un terzo sono decisi ad anno scolastico iniziato da sentenze dei tribunali ai quali si rivolgono le famiglie degli alunni con disabilità o da decisioni dell’Ufficio Scolastico”. Il problema è che “il fabbisogno stimato con l’organico di diritto regione per regione non corrisponde alle esigenze reali e ad essere penalizzati sono non soltanto gli alunni, ma anche gli insegnanti, che non possono usufruire di quelle cattedre per i trasferimenti e le assunzioni”.
La sentenza non rispettata
Non ha trovato quindi spazio la Tribunale amministrativo regionale della Sicilia, che aveva pur chiesto al Miur, con la sentenza 140/19, di rivedere la consistenza dell’organico di sostegno dell’isola, e di conseguenza di tutte le altre regioni: “un’assunzione di responsabilità e una revisione degli organici - continua la rivista specializzata - tale da garantire effettivamente la copertura del reale fabbisogno di docenti specializzati sul sostegno in tutto il territorio nazionale trasformando, finalmente, i posti attivati “in deroga” in posti in organico di diritto”.
Tanti posti a non specializzati
Il Miur anche quest’anno darà un numero altissimo di supplenze su posti di sostegno in deroga, iniziato con la Legge Carrozza 128 del 2013. Con l’aggravante che “a fronte di un numero più basso di docenti in possesso della specializzazione per l’insegnamento a questi alunni, la supplenza può essere conferita anche ai docenti senza titolo”. E siccome “i corsi di specializzazione dell’a.a. 2018/19 sono ancora in svolgimento, per cui a settembre 2019 la situazione rimarrà quasi invariata”. Intanto, gli Uffici Scolastici cominciano a pubblicare i posti già assegnati in deroga e c’è da mettersi già le mani nei capelli.
Il commento di Marcello Pacifico
“È uno scandalo tutto italiano – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e anche la prima cosa da risolvere per garantire la presenza dei docenti di sostegno dal primo giorno di scuola e maggiore continuità didattica. Invece, chi ci governa continua a cambiare disposizioni, regolamenti e norme, senza affrontare questa situazione. Nello stesso decreto inclusione, pubblicato solo qualche giorno fa, ovvero il testo correttivo al decreto 66/2017 sull’inclusione scolastica, si dà per scontato che nelle scuole vi siano tutti docenti specializzati e pure di ruolo. Invece, non è così, perché almeno uno su tre e precario e pure senza specializzazione. L’apice dell’assurdo è che in realtà ci sono migliaia di insegnanti specializzati e formati che non vengono immessi in ruolo”.
L’azione dell’Anief
Anief si oppone da tempo a questo stato di cose: ha presentato un emendamento all’articolo 28 dell’ultima Legge di Stabilità, ha fatto ricorso conto lo schema di decreto ministeriale sugli organici sul sostegno, a seguito della sentenza n. 140/19 del Tar della Sicilia; sta per commissariare l'Usr siciliano, assieme a tutti quelli che stanno operando allo stesso modo. Si fa promotori di ricorsi, prodotti dalle famiglie ma anche da docenti e dirigenti, per chiedere l’assegnazione corretta del monte orario settimanale di cui hanno diritto gli alunni disabili, oltre che portando avanti il contenzioso per aumentare la previsione dei posti di sostegno.
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