Per il nuovo ministro dell’Istruzione i precari sono in cima ai problemi da risolvere nella scuola. “Bisogna tornare ai livelli del periodo precrisi e trovare una soluzione al precariato dilagante, su cui l’Ue ci ha già minacciato di una procedura d’infrazione”, ha detto Lorenzo Fioramonti, intervenuto a Il mattino di Radio 1, sottolineando anche l’importanza di aumentare gli investimenti al più presto sulla scuola. “Su scuola, università e ricerca non si scherza, sono la priorità del Paese. Ho già chiesto di inserire nella Manovra un miliardo per l’università e due per la scuola” afferma il ministro. Poi ci sono, a parte, “11 miliardi di euro di finanziamenti” per la sicurezza degli edifici scolastici.
Marcello Pacifico (Anief): “Per noi è indispensabile tener conto dei rilievi mossi dalla Commissione UE a proposito dell’abuso di precariato. Occorre quindi utilizzare appieno il doppio canale di reclutamento parallelo alle graduatorie di merito, da usare anche su scala nazionale per assumere gli attuali vincitori; occorre anche riaprire le GaE e procedere con immissioni in ruolo da graduatorie d’istituto, da trasformare in provinciali. Serve avviare corsi abilitanti ordinari per il personale di terza fascia e concorsi aperti ai giovani laureati, oltre che confermare nei ruoli chi è stato assunto con riserva e ha superato l'anno di prova. Se, infine, si trasformasse l’organico di fatto in organico di diritto, utilizzando il personale in base alle esigenze del territorio, quei soldi sarebbero spesi nel migliore dei modi. Se il ministro ci convocherà al più presto gli illustreremo tutto questo consegnandogli pure le linee guida da seguire”
Anief ritiene importante il cambio di linea che il nuovo ministro dell’Istruzione vuole dare alla scuola. In particolare, è fondamentale portare avanti una politica di totale assorbimento del precariato storico. È una prerogativa che, assieme alla riduzione del numero di alunni per classe e all’ampliamento del tempo pieno, ha anche espresso il premier Giuseppe Conte. Ed è una delle priorità indicate dall’Anief, come esposto nel decreto salva scuola.
“Sapere che il Miur ha chiesto 2 miliardi nella scuola e 1 per l'università, anche per risolvere questo annoso problema, ci rincuora – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –. Adesso c’è da capire come il ministro Fioramonti voglia andare a mettere mano al decreto salva precari approvato dal Consiglio dei ministri a inizio agosto con la formula anomala del ‘salvo-intese’ ma poi bloccato e mai approdato in Gazzetta Ufficiale”. Quel decreto prevedeva l’indizione dei concorsi straordinari per i precari della scuola di primo e secondo grado, più quello ordinario per medie e superiori, dopo che per il primo ciclo si era arrivati al decreto in Gazzetta Ufficiale. Per la secondaria si sarebbero riorganizzati, inoltre, i percorsi abilitanti attraverso l’attivazione dei Pas.
Tra le altre richieste di Anief per un giusto utilizzo dei fondi delle legge di Bilancio, c’è il ripristino della figura del ricercatore a tempo indeterminato, la cancellazione dalla riforma Gelmini, senza trascurare di stabilizzare il personale Ata, gli educatori, gli assistenti all'autonomia al pari dei lavoratori delle cooperative dei servizi esternalizzati, oltre che prevedere la totale parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, anche ai fini della ricostruzione di carriera. Come pure bisogna recuperare da subito le risorse risparmiate nella scuola e destinarle al rinnovo del contratto e favorire la mobilità del personale per conciliare diritto al lavoro e alla famiglia. In questo modo si potrebbe garantire da subito incrementi medi di 200 euro mensili.
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