Tre nuove sentenze ottenute dai legali Anief riconoscono il diritto dei precari della scuola a percepire le medesime progressioni stipendiali dei lavoratori di ruolo. Marcello Pacifico (Anief): “Basta discriminazioni nei confronti dei precari. Serve un atto di responsabilità da parte del Miur e immediate modifiche alla contrattazione nazionale”.
In tribunale l'Anief continua a tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola e ottiene altre tre sentenze che riconoscono l'illegittimità dell'operato del Miur che nega ai precari le progressioni stipendiali in base all'anzianità di servizio. Presso il Tribunale di Lucca, infatti, gli avvocati Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Simona Rotundo ottengono piena ragione e la condanna a carico del Ministero dell'Istruzione per discriminazione e violazione di norme comunitarie
Riconosciuto ancora una volta in tribunale il danno considerevole subìto dai lavoratori precari della scuola perché il MIUR, in aperto contrasto con la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE, continua a mantenerli alla retribuzione iniziale senza mai riconoscere loro le progressioni stipendiali computate in base agli effettivi anni di servizio prestati. Le tre sentenze, dunque, in linea con la giurisprudenza ormai consolidata in materia, riconoscono ad altrettanti docenti il diritto “alla progressione stipendiale prevista dalla contrattazione di comparto tempo per tempo applicabile in base all'anzianità di servizio maturata in virtù dei rapporti di lavoro a tempo determinato intercorsi con il Miur” e condanna il Ministero dell'Istruzione al pagamento delle differenze retributive maturate e maggiorate da interessi legali dalle singole scadenze fino al saldo.
“Ormai la giurisprudenza in materia è consolidata – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ed è evidente la discriminazione cui sono sottoposti i precari non riconoscendo loro il diritto a percepire la retribuzione in base agli effettivi anni di servizio svolti. La nostra battaglia iniziata nei tribunali si prefigge, ora, di ottenere le dovute rettifiche al CCNL non solo nella parte economica, ma anche per quanto riguarda i permessi e le altre prerogative da dover riconoscere al personale precario senza più alcuna discriminazione. È un atto dovuto ed è necessaria un'assunzione di responsabilità da parte dell'Amministrazione che non può continuare a violare norme eurounitarie vigenti da 20 anni”. L'Anief ha promosso ricorsi ad hoc per la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità anche durante il precariato.
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