Secondo la legge di Bilancio, il potenziamento della scuola dell’infanzia avrà un incremento di 390 posti. Anief: se reputavamo pochi 3mila posti, poco più di 300 sono una goccia nel mare
La scuola da 3 a 6 anni continua a essere considerata dai nostri governanti di serie B. Come riporta la rivista specializzata Orizzonte Scuola, “la Manovra potrebbe far aumentare l’organico della scuola di infanzia di appena 390 posti. Si tratta di posti che andrebbero destinati al potenziamento delle attività formative, sulla base dei criteri individuati dalla Legge La buona scuola del 2015. La modifica, voluta dalla maggioranza di Governo, è stata votata dalla commissione Bilancio al Senato”.
IL PARERE DELL’ANIEF
Secondo il sindacato la cifra relativa agli insegnanti potenziatori è insufficiente, soprattutto se si considera che le sedi scolastiche nelle scuole dell’infanzia sono 13.286 su un totale complessivo di 40.749. Il potenziamento approvato, quindi, porterà un maestro ogni 34 sedi scolastiche. A quanto pare, il decreto legislativo 65/17 della legge 107 continua a essere disatteso, perché questi 390 posti si aggiungono ad altri 800 introdotti con nota Miur 160 41 del marzo 2018.
Solo un mese fa era stato approvato un ordine del giorno che impegnava il Governo a valutare la possibilità di ampliare l’organico della scuola dell'infanzia, nei limiti delle disponibilità di bilancio, con ulteriori 3000 posti da riservare al potenziamento. Adesso un organico maggiorato di soli 390 posti è fin troppo al di sotto di ogni ragionevole aspettativa.
Anief attende ora l'esito della proposta presentata in Senato come emendamento al Decreto Scuola (as 1633), che ha l’obiettivo di incrementare il numero dei docenti nella scuola dell'infanzia e della primaria. In assenza di significativi interventi legislativi abbiamo chiesto l'attivazione di un concorso straordinario, con numeri decisamente superiori a quelli previsti dalla Legge di Bilancio: ottomila posti di cui tremila all'infanzia. Al Governo la possibilità di riconoscere il valore della scuola dell'infanzia, troppo spesso trascurata, e di accogliere proposte più coraggiose.
Questo l’emendamento:
All’articolo 1 sono apportate le seguenti modificazioni:
- la rubrica è sostituita dalla seguente: “Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e abilitazione del personale docente nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.”
- al comma 1, nel primo periodo prima delle parole “secondaria di primo e secondo grado” inserire le parole “, dell’infanzia, primaria,”;
- al comma 2, prima della parola “secondaria” sono inserite le parole “dell’infanzia, primaria e”;
- al comma 2, cancellare le parole “, per complessivi ventiquattromila posti”; in sub ordine, sostituire le parole “ventiquattromila posti” con le seguenti: “trentaduemila posti di cui ottomila nella scuola dell’infanzia e primaria, e ventiquattromila nella scuola secondaria.”
- al comma 5, lettera c), alla fine del primo periodo, inserire le seguenti parole: “, e di cui al comma 1-quinquies dell’articolo 4 della legge 9 agosto 2018, n. 96.”
- al comma 6, eliminare la parola “secondarie”, e aggiungere alla fine del periodo le seguenti parole: “incluso, quello prestato dal personale educativo e di religione.”
Motivazione [estensione del concorso ordinario e straordinario anche per i posti disponibili per la scuola infanzia e primaria]: con la nota 422 del 18 marzo 2019 il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha definito le dotazioni organiche del personale del personale docente per l’anno scolastico 2019/2020: per la scuola dell’infanzia e primaria emerge la disponibilità di oltre 16 mila posti mentre per la scuola secondaria di 48 mila posti, per un totale di 64.169 posti (v. Relazione tecnica, p. 31). La norma interviene per il solo personale della scuola secondaria nonostante in passato si siano svolti concorsi ordinari per tutti gli ordini e gradi di scuole e concorsi straordinari per l’inserimento nelle graduatorie di merito regionali ad esaurimento. L’emendamento intende consentire al personale della scuola dell’infanzia e della primaria la partecipazione alla procedura concorsuale, eventualmente nel limite del 50% dei posti da bandire come per la scuola secondaria, e non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica, perché prevede risparmi dai mancati risarcimenti dovuti per la reiterazione di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato per violazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP.
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