A distanza di un anno, Anief evidenzia nuovamente al Ministero dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il problema riguardante la tematica dei docenti di ruolo “ingabbiati”. A causa dell’abrogazione del comma 3 dell’articolo 4 del D.lgs. n. 59/2017, che prevedeva l’istituzione di corsi per il conseguimento di altre abilitazioni, riservati agli insegnanti già assunti a tempo indeterminato all'interno dei percorsi organizzati dalle Università, sono stati lesi i diritti e il futuro professionale di questa categoria di docenti che, per le più svariate motivazioni, come l’eccessiva lontananza da casa o la perdita di titolarità o ancora il desiderio di passare di ruolo da un ordine all'altro, ha un serio interesse ad abilitarsi in altre discipline
INVIATA RICHIESTA DI INCONTRO URGENTE AL MI
Ieri il giovane sindacato ha inviato al ministro dell’istruzione Lucia Azzolina una richiesta di “incontro urgente sulla procedura finalizzata all’abilitazione all’insegnamento dei docenti già di ruolo con la reintroduzione dei corsi di qualificazione professionale”.
Attraverso questa richiesta, data la sospensione delle procedure concorsuali per 60 giorni, il differimento della discussione dei provvedimenti pendenti presso i tribunali amministrativi e la sospensione dei licenziamenti, disposti dal decreto “Cura Italia” e tenendo conto del prezioso lavoro svolto dai cosiddetti docenti “ingabbiati” anche attraverso la didattica a distanza, si chiede la convocazione urgente di un tavolo politico per discutere sulla situazione di questi ultimi.
IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF
Il presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico, spiega le motivazioni di questa richiesta, già avanzata nel marzo 2019 all’allora ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti: “Questa richiesta di incontro è doverosa al fine di poter discutere sul futuro professionale dei docenti di ruolo impossibilitati a chiedere mobilità professionale. E, soprattutto, non è chiaro il motivo per cui un docente di ruolo non possa conseguire nuove abilitazioni all’insegnamento. L’attivazione di tali corsi di aggiornamento professionale darebbe la possibilità di insegnare in altre discipline a tutti coloro già in possesso del titolo di accesso. Lo stesso insegnante soprannumerario avrebbe la possibilità di una classe di concorso alternativa, che gli permetterebbe di ottenere nuovamente la titolarità su scuola”.