Nel decreto sulla scuola, approvato dal Consiglio dei ministri per introdurre “misure urgente” in risposta al Coronavirus, sono confermate le due le ipotesi in campo su scrutini ed Esami di Stato. Tutto dipenderà dal ritorno o meno nelle classi entro il prossimo 18 maggio. Con apposita ordinanza, il ministro dell’Istruzione darà indicazione su requisiti di ammissione alla classe successiva, tenuto conto del recupero degli apprendimenti e scrutini, della semplificazione dell’esame del primo ciclo e secondo ciclo, della sostituzione dell’esame con un elaborato per la scuola dell’obbligo e una discussione della sola prova orale in video-conferenza.
Marcello Pacifico (Anief): “Sulla valutazione degli alunni è bene che l’ultima parola spetti sempre agli organi collegiali, quindi dal Collegio dei docenti, Consiglio d’Istituto, Dipartimenti e Consigli di Classe, che in questo periodo possono essere programmati in modalità telematica. In tal modo, affidandosi alle singole istituzioni scolastiche, si valorizzerebbero al massimo anche le esperienze didattiche messe in campo nelle ultime e nelle prossime settimane. Mentre per gli Esami di Stato rimane fondamentale che si tenga conto del programma svolto dalle classi sino ad oggi. Certamente, l’esame può essere svolto in maniera telematica senza pensare di rinviarlo, così come avviene da tempo in molte Università. Sarebbe però meglio ancora non escludere la possibilità di spostare di alcuni mesi, a settembre o ottobre, le modalità tradizionali di svolgimento degli Esami di Stato, previste dal decreto 62/2017, attuativo della Legge 107 del 2015”.
Delle anticipazioni sulle misure contenute nel Decreto, con la quale il Ministero ha elaborato le modifiche per l’esame di Stato di scuola secondaria di II grado, risultano confermate le misure contenute nella prima bozza di Decreto con la quale il Ministero ha elaborato le modifiche per l’esame di Stato di scuola secondaria di II grado. Per le classi iniziali e intermedie, si procede all’ammissione all’anno successivo, con verifica degli apprendimenti a partire dal prossimo mese di settembre.
COME SI SVOLGERÀ L’ESAME DI MATURITÀ
Cambiano gli esami finali. Qualora si dovesse rientrare a scuola prima del 18 maggio, si andrà verso una maturità “light”, con seconda prova a carattere nazionale sostituita da una prova predisposta dalla singola commissione di esame, affinché detta prova sia aderente alle attività didattiche in concreto svolte nel corso dell’anno scolastico.
In caso di rientro a scuola dopo il 18 maggio, invece, si prevede sin d’ora che per ragioni sanitarie gli esami non possano svolgersi in presenza: il decreto stabilisce, quindi, l’eliminazione delle prove scritte di esame e la sostituzione con un unico colloquio, stabilendone contenuti, modalità, punteggio e specifiche previsioni per i candidati esterni. Anche per la formazione delle Commissioni d’esame, si conferma che la commissione sarà composta solo da docenti interni con il presidente esterno. Le ore minime di alternanza scuola-lavoro, oggi Pcto, e le prove Invalsi non costituiranno requisito per accedere all’esame, anche se verranno considerate nel corso del colloquio le esperienze maturate nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Non verrà tenuto conto, in ogni caso, del monte ore di presenza, dei debiti formativi e delle sanzioni disciplinari.
COME SI SVOLGERÀ L’ESAME DI TERZA MEDIA
Sugli esami finali del primo ciclo di istruzione, invece, ci sono alcune novità importanti: nel testo del Decreto Scuola approvato dal Consiglio dei ministri è stato inserito, rispetto alla prima bozza dello stesso decreto, di prevedere non soltanto l’eliminazione di una o più prove, rimodulando anche le modalità di attribuzione del voto finale da parte del Consiglio di classe, ma anche l’elaborazione di “un elaborato del candidato”.
Sulla base dell’evolversi dell’emergenza sanitaria, quindi, il Ministero potrà derogare gli articoli 8 e 10 del Decreto legislativo del 13 aprile n 62 relativamente alle prove dell’esame delle secondarie di I grado. La stampa specializzata ricorda che l’esame è costituito da tre prove scritte e un colloquio, valutati con votazioni in decimi. Sarà la commissione d’esame a predisporre le prove d’esame e i criteri per la correzione e la valutazione degli alunni. Resta la deroga dell’articolo 13 del Decreto legislativo del 13 di aprile 2017. Quindi, limitatamente all’anno scolastico 2019/2020, ai fini dell’ammissione dei candidati agli esami di Stato, si prescinde dal possesso dei requisiti di cui all’articolo 13, comma 2. Nel detto articolo comma 2 sono contenuti i seguenti requisiti: frequenza di tre quarti del monte ore annuale e votazione non inferiore ai sei decimi. Gli studenti potranno, quindi, essere ammessi anche senza una valutazione positiva
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