Arrivano dalla Toscana le nuove vittorie targate Anief per il riconoscimento immediato e integrale del periodo di precariato nella ricostruzione di carriera e per l'attribuzione del diritto al “gradone” stipendiale 3-8 anche per chi aveva svolto servizi a termine prima del 1° settembre 2011. Ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi Anief.
Anche i Tribunali del Lavoro toscani danno piena ragione all'Anief e riconoscono l'evidente discriminazione posta in essere dal Ministero dell'Istruzione a discapito dei lavoratori con anni di precariato alle spalle cui non riconosce per intero gli anni di servizio a tempo determinato all'atto della ricostruzione di carriera in aperta violazione della Direttiva 1999/70/CE. Con una sentenza ottenuta dall'Anief su ricorso patrocinato dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Simona Fabbrini, infatti, il Giudice del Lavoro di Firenze riconosce la palese violazione della normativa comunitaria e il diritto di una docente a percepire gli scatti di anzianità mai corrisposti durante il precariato e all'inquadramento nella fascia stipendiale corrispondete a tutta l'anzianità di servizio preruolo ora che è stata assunta a tempo indeterminato. Il Tribunale del Lavoro di Lucca, inoltre, su ricorso patrocinato dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Simona Rotundo, riconosce non solo il diritto di un docente agli scatti durante il precariato, alla ricostruzione di carriera integrale, ma evidenzia anche “il diritto del ricorrente a percepire il valore retributivo della fascia stipendiale 3-8 anni”, disponendo “che tale diritto permanga fino al conseguimento della fascia retributiva 9-14 anni, con conseguente condanna dell’Amministrazione al pagamento di eventuali differenze retributive maturate a tale titolo”, in tal modo applicando al docente, immesso in ruolo successivamente al 1° settembre 2011, la precedente contrattazione economica che prevedeva il cosiddetto “gradone” stipendiale 3-8.
“Il servizio svolto durante il precariato – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - senza alcun dubbio concorre a incrementare il bagaglio e l'esperienza professionale del lavoratore e non può essere soggetto a discriminazione o a minore valutazione rispetto a quello svolto con contratti a tempo indeterminato, neanche all'atto della ricostruzione di carriera. Non possiamo non ribadire che la regolamentazione interna, sia normativa sia pattizia, va immediatamente conformata alle direttive eurounitarie”. L'Anief ricorda a tutti i lavoratori che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto all'integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere il corretto inquadramento stipendiale.
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