L'Anief ottiene altre due nuove vittorie tutelando le ragioni da sempre sostenute in favore del personale precario della scuola destinatario di contratti a termine per supplenze “brevi e saltuarie”. I Tribunali del Lavoro di Bari e Roma accolgono nuovamente i ricorsi patrocinati dagli Avvocati del giovane sindacato con la conseguente condanna del Ministero dell'Istruzione a riconoscere la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e il Compenso Individuale Accessorio (CIA) anche al personale docente e ATA destinatari di supplenze temporanee. Marcello Pacifico (Anief): “Anche i “supplenti covid” rientrano nelle supplenze brevi e anche a loro il Ministero nega l’assegno mensile dal valore di 164,00 euro fino a 257,50 euro per i docenti e da 58,50 fino a 64,50 euro per gli ATA”. L'Anief ricorda a tutti i propri iscritti che è ancora possibile aderire gratuitamente allo specifico ricorso promosso dal nostro sindacato.
Ancora conferme, dunque, alle tesi patrocinate dai legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi coadiuvati, sul territorio, dagli Avvocati Maria Rosaria Calvio (Tribunale di Bari) e Salvatore Russo (Tribunale Roma) con il pieno riconoscimento al personale precario che svolge supplenze brevi e saltuarie del diritto a percepire la Retribuzione Professionale Docenti (RPD). “Le sentenze che stiamo ottenendo ormai nei tribunali del lavoro di tutta Italia - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci danno piena ragione ed evidenziano come il Ministero neghi illegittimamente il riconoscimento dell’emolumento al personale assunto per supplenze brevi e saltuarie, introducendo con tale distinzione una discriminazione ingiustificata tra i supplenti temporanei e i dipendenti di ruolo, in violazione della clausola 4 dell’Accordo quadro europeo recepito nella Direttiva 1999/70/CE”. Le sentenze, infatti, evidenziano come “il principio di non discriminazione, sancito dalla richiamata clausola 4 e recepito dall'art. 6 del d.lgs. n. 368/2001, deve guidare nell'interpretazione delle clausole contrattuali che vengono in rilievo, nel senso che, come accade per l'esegesi costituzionalmente orientata, fra più opzioni astrattamente possibili deve essere preferita quella che armonizza la disciplina contrattuale con i principi inderogabili del diritto eurounitario” e in accoglimento dei ricorsi Anief condannano il Ministero a corrispondere ad altri due docenti la Retribuzione Professionale Docenti per tutta la durata dei contratti a termine stipulati per supplenze temporanee, con relativa condanna alle spese di soccombenza.
Anief ricorda a tutti i propri iscritti che è ancora possibile aderire gratuitamente allo specifico ricorso promosso dal nostro sindacato e che è fondamentale evitare la prescrizione delle somme dovute. Il ricorso è rivolto al personale docente e ATA che ha svolto supplenze temporanee, anche le cosiddette “supplenze covid” e al personale di ruolo che vuole recuperare le somme mai percepite per gli anni di precariato svolti con contratti di supplenza breve e temporanea.