“Covid oggi, Burnout ieri e domani, prevedere delle specifiche voci e delle finestre per il pensionamento. Noi abbiamo nella scuola la classe insegnante più vecchia del mondo e non possiamo permetterci oggi di disquisire se a 65 anni si deve fare il vaccino: si dovrebbe andare in pensione a 63 anni senza penalizzazioni”. Le parole sono di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, e sono state rilasciate alla rivista Orizzonte Scuola, a commento anche dell’ipotesi che sarebbe allo studio degli uffici del ministero della Pubblica amministrazione di mandare in pensione il personale statale “a 62 anni con incentivo”.
Per chi lavora nella scuola l’uscita anticipata dal lavoro dovrebbe essere la regola. Non l’eccezione e pure pagando di tasca propria, come avviene oggi. Ne è convinto il leader dell’Anief, secondo il quale ci sono professionalità nell’amministrazione pubblica, ad iniziare da quelle della scuola, molto esposte a minacce alla salute e alla sicurezza personale in generale. Per questo vanno collocati tra i lavoratori gravosi. Già devono fare i conti con il burnout e con un rischio biologico superiore ad altre categorie professionali non riconosciuto dallo Stato: non possono pure essere lasciati in servizio fino a 70 anni di età, magari dopo 40 e più anni di contributi.
AGGIORNARE LE MALATTIE INVALIDANTI
Secondo il professore Marcello Pacifico, quindi, l’indennità di rischio Covid19 “deve essere inserita nel contratto” di lavoro nazionale”. Confermandola anche quando finirà la pandemia. Ecco perché “in Italia deve essere aggiornato l’elenco delle malattie invalidanti, come si sta facendo in Europa”. Per il sindacalista va fatto per tutti i docenti, Ata, Dsga e dirigenti scolastici che devono “garantire per lo Stato un servizio che è” chiaramente “a rischio biologico”.
VACCINAZIONI: PRESEGUIRE
Sul blocco di un lotto di vaccini Astrazeneca, che sta generando timori fra il personale della scuola, Pacifico chiede: “perché agli altri Pfizer e agli insegnanti Astrazeneca? Ma ora è inutile andare a inventare la caccia alle streghe. Il ritiro del lotto è stato fatto in via precauzionale. Posso dire che, avendo fatto il vaccino, ho fiducia nella macchina scientifica ed amministrativa che segue il percorso e certamente bisogna indagare. Questo ci fa capire ancora di più che il vaccino deve essere volontario e non obbligatorio. Ad oggi per la scienza è l’unica strada per uscire dal Covid”.
Il sindacalista leader dell’Anief non ha dubbi: a questo punto, diventa “importante proseguire” e “lasciare a chi ha autorevolezza scientifica analizzare i dati per capire cos’è successo nel caso specifico”. Parliamo comunque di due casi su migliaia di persone e su cui non ci sono certezze su ciò che è accaduto.
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