Si è appena conclusa l’audizione del responsabile dell’Area “Rilevazioni nazionali” dell’Invalsi, Roberto Ricci, sui risultati delle rilevazioni 2021. Secondo il sindacato Anief quanto espresso era prevedibile. Con l’aggravante che ora i livelli di competenze dell’Italia faranno registrare un ulteriore calo nella classifica internazionale sugli apprendimenti degli studenti dell’area Ocse
Oggi pomeriggio la Commissione Cultura ha svolto, in videoconferenza, l’audizione del responsabile dell’Area “Rilevazioni nazionali” dell’INVALSI, Roberto Ricci, sui risultati delle rilevazioni 2021. Dall’incontro è emerso che c’è stato un peggioramento generalizzato tra gli studenti, in tutta Italia. In due regioni, Puglia e Campania, gli arretramenti sono più consistenti. Queste sono tra le regioni in cui si osserva l’arretramento più rilevante, ma ci sono anche alcune regioni del nord. È stato sottolineato come per far emergere questi fenomeni sia necessario cercare i dati. Un altro dato preoccupante registrato è la dispersione scolastica, tra le piaghe dell’istruzione.
Anief non può che affermare come sia stato registrato quello che tutti si aspettavano: l’Invalsi ha scoperto quello che si sapeva da mesi. Infatti, la pandemia e la Dad hanno provocato danni sull'apprendimento dei ragazzi, soprattutto alle superiori.
“L’istituto nazionale di valutazione – dice Marcello Pacifico, leader dell’Anief - ha rilevato quello che tutti si aspettavano. La riduzione delle conoscenze da parte degli alunni era inevitabile, perché la didattica a distanza e integrata non hanno la stessa efficacia di quella in presenza. Ora è necessario guardare alle soluzioni: servono cambiamenti importanti e strutturali, bisogna investire su infrastrutture scolastiche, sul personale e sul tempo scuola. La politica dei tagli e della spending review è stato un boomerang, reso ancora più violento dalla pandemia, che ora paghiamo a caro prezzo. L’ora delle rilevazioni e dalla dad è finita, passiamo ai fatti”, conclude Pacifico.
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